Obama, l’ultima conferenza e i “consigli” a Trump

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Obama, l’ultima conferenza e i “consigli” a Trump

19 Gennaio 2017

“Yes, We Can” è stato il motto patinato della presidenza di Obama. Senza andare troppo nel merito del suo operarto, in occasione delal conferenza stampa si è dovuto districare tra le ultime mosse fatte in fretta e in furia. Che, senza malizia, sono state sicuramente una serie di tentativi di mettere sempre più bastoni tra le ruote al suo succcessore. 

E’ così che ha parlato anche della sua ultima decisione, quella di ridurre la pena alla “gola profonda” dello scandalo Wikileaks. ”Chelsea Manning ha scontato una dura sentenza in carcere”: la sua condanna era sproporzionata, per il presidente. ”Ho valutato il caso nei dettagli”, afferma poi e spiega di non prestare attenzione ai tweet di Julian Assange, che aveva chiesto la grazia per l’ex militare in cambio della propria consegna alla giustizia degli Stati Uniti. 

Poi è tornato sui rapporti con la Russia e le sanzioni.  “Intrattenere rapporti costruttivi con la Russia è una priorità degli Stati Uniti ed è nell’interesse del mondo”, dice ancora Obama, ma aggiunge: con il ritorno di Vladimir Putin alla presidenza c’è stata un’escalation del sentimento anti-americano. Spiegando che la relazione con Putin si è deteriorata rispetto al suo arrivo alla Casa Bianca. Un modo per chiedere a Trump di continuare sulla sua stessa linea, ma abbiamo seri dubbi che la cosa possa continuare così. 

Il presidente uscente Barack Obama ha sconsigliato, inoltre, al suo successore Donald Trump di procedere nella gestione delle relazioni israelo-palestinesi “con mosse improvvise ed unilaterali” perché sono pericolose. Insomma una conferenza stampa in cui ha provato a dettare un’agenda che sarà stravolta senza troppi dubbi.