Obama: “Ok le misure economiche di Italia e Spagna”
08 Agosto 2011
La telefonata fra il presidente Barack Obama e i premier italiano e spagnolo, Berlusconi e Zapatero, ha certamente un’importanza sul piano della politica estera perché gli Usa hanno chiesto ai due più importanti Paesi del Mediterraneo di unirsi agli altri alleati che l’America ha nel mondo arabo, per primi i sauditi ma anche la Turchia, per condannare le violenze in Siria e "fare pressioni" sul regime di Assad affinché interrompa la repressione in atto: ma ci vorrà molto tempo prima di prendere delle decisioni tali da mettere in discussione il potere degli alawiti a Damasco. Se la Spagna e l’Italia possono e devono certamente dare il loro contributo rispetto alla crisi siriana, l’impressione è che Obama voglia rinsaldare l’amicizia con i due Paesi soprattutto per un altro motivo. Dopo il taglio del rating sul debito e l’economia americana, Obama ha detto che, per quanto lo riguarda, gli Usa continuano ad essere una "tripla A". La scelta di accreditare Roma e Madrid, altre due capitali finite nel mirino delle agenzie di rating, elogiando le misure prese dai governi dell’Europa meridionale per affrontare la crisi e riguadagnare in competitività, è sulla stessa lunghezza d’onda della prima reazione del Presidente alla bocciatura del suo piano sul debito. Come Zapatero e Berlusconi, presto anche Obama dovrà rendere conto del suo operato agli elettori: sa che il suo secondo mandato si gioca sull’economia e sponsorizzare i suoi colleghi, che hanno lo stesso genere di problemi, serve a contrastare l’insindacabile giudizio delle agenzie di rating.