Obama: “Sarebbe saggio accettare la Turchia nell’Unione Europea”
08 Luglio 2010
di redazione
"Trovo il presidente Napolitano una persona ricca di grazia. Devo dire anche con il premier Berlusconi abbiamo sviluppato un rapporto forte. Quando ci incontriamo è sempre un piacere, ridiamo, scherziamo, facciamo cose concrete e serie". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, barack Obama, in un’intervista esclusiva al ‘Corriere della Sera’.
"Il premier Berlusconi è stato un grande amico degli Stati Uniti e mio personale – ha continuato Obama – Il presidente Napolitano l’ho incontrato a Roma e poi di recente qui a Washington. La sua visione di un’Europa forte coincide con la mia. L’importanza che lui annette al rapporto transatlantico è identica alla mia. In questo senso l’Italia è fortunata di avere un ottimo premier e un ottimo presidente".
"La Turchia è un paese di enorme importanza strategica, da sempre al crocevia tra Est ed Ovest. È un alleato della Nato, la sua economia è in grande espansione. Di più, il fatto che sia una democrazia e un Paese in maggioranza islamico la rende modello criticamente importante per altri paesi musulmani della regione. Per queste ragioni riteniamo importante coltivare forti relazioni con Ankara". Lo ha affermato il presidente degli Stati Unit, barak Obama, in un’intervista esclusiva al ‘Corriere della Sera’.
"Ed è anche la ragione per cui, sebbene non siamo membri dell’Ue – ha spiegato Obama – abbiamo sempre espresso l’opinione che sarebbe saggio accettare la Turchia nell’Unione. Riconosco che questo sollevi sentimenti forti in Europa e non penso che il ritmo lento o la riluttanza europea sia il solo o il predominante fattore alla radice di alcuni cambiamenti d’orientamento osservati di recente nell’atteggiamento turco. Credo che ciò abbia a che fare con la dialettica democratica interna al Paese. Ma è inevitabilmente destinato a giocare un ruolo nel modo in cui il popolo turco vede l’Europa. Se non si sentono considerati parte della famiglia europea, è naturale che finiscano per guardare altrove per alleanze e affiliazioni".
"Sebbene alcune delle cose viste, come il tentativo di mediare un intesa con l’Iran sul tema nucleare – ha continuato il presidente degli Stati Uniti – siano state infelici, penso che siano state motivate dal fatto che la Turchia abbia una lunga zona di confine con l’Iran e non vuole alcun tipo di conflitto in quell’area. Forse anche la volontà di flettere i muscoli ha giocato un ruolo, in questo insieme al Brasile che si vede come potenza emergente. Ciò che noi possiamo fare con Ankara è continuare a impegnarla, a chiarire per loro i vantaggi dell’integrazione con l’Occidente, rispettando la loro specifica qualità, quella di una grande democrazia islamica, non agire con paura per questo. Può essere potenzialmente molto buono per noi, se loro incarnano un tipo di Islam che rispetta i diritti universali e la secolarità dello Stato e può avere un’influenza positiva sul mondo musulmano".