Obama supera la prova Tv e fa un altro passo verso la Casa Bianca

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Obama supera la prova Tv e fa un altro passo verso la Casa Bianca

08 Ottobre 2008

Se sei avanti nei sondaggi e manca meno di un mese alle elezioni, l’importante è non sbagliare. Obama può sorridere. Nel secondo dibattito tv con McCain, andato in scena stanotte in Tennessee, ha centrato l´obiettivo. Anzi, a giudicare dagli instant poll effettuati subito dopo la conclusione del confronto, il senatore dell´Illinois è apparso più convincente del suo avversario repubblicano. C´era molta attesa per questo dibattito, svoltosi nel formato del "town hall" a contatto con la gente, e con i candidati impegnati a rispondere direttamente agli elettori. Una modalità tradizionalmente congeniale a John McCain, che si è mosso molto sul palco ed ha usato spesso l´espressione "my friends" per rivolgersi all´uditorio. 

Negli ultimi giorni, la campagna elettorale è diventata brutta, sporca e cattiva. I democratici hanno ritirato fuori lo scandalo "Keating Five" che coinvolse McCain (il veterano in realtà non l´ha mai nascosto). I repubblicani, Palin in testa, hanno richiamato vecchie amicizie pericolose (ma sarebbe più giusto dire conoscenze) del senatore afro-americano. Ci si aspettava dunque fuoco e fiamme dal confronto alla Belmont University di Nashville. Invece, pur non mancando qualche momento di tensione (come quando McCain si è riferito ad Obama con un poco elegante "quello lì"), i due non hanno infilato i guantoni e si sono concentrati piuttosto sui problemi, a partire dal tema dominante di queste elezioni: l´economia. Come nel primo dibattito, Obama è apparso più a suo agio, anche perché ha avuto gioco facile nell´attribuire le responsabilità della crisi finanziaria all´attuale amministrazione repubblicana. McCain ha però segnato il punto, rispondendo con un annuncio assurto a "big news" della serata: se eletto presidente, chiederà al Tesoro di acquistare i mutui "tossici" per rinegoziarli con i proprietari della case ad un prezzo equo. "Lo so – ha riconosciuto McCain – si tratta di un piano costoso, ma finché non stabilizzeremo il valore delle case, non riusciremo a voltare pagina, a creare lavori e a rimettere in piedi l´economia. Dobbiamo ridare fiducia all´America". 

Obama e McCain si sono beccati animosamente sulla politica fiscale. Per il senatore dell´Illinois, il candidato repubblicano continuerà l´opera di Bush ed agevolerà soltanto i ricchi. McCain ha replicato che dai suoi tagli alle tasse trarrà beneficio il 95 per cento degli americani. Obama, ha avvertito, è un ultraliberal che ha intenzione di aumentare le imposte alle piccole imprese. Anche sulla sanità, sono emerse nette le differenze tra i due programmi. Obama propone la creazione di un programma pubblico di assicurazione per quei lavoratori che non sono coperti dal datore di lavoro. McCain si oppone a un sistema di copertura universale statale e propone invece delle agevolazioni alle famiglie per comprare le assicurazioni sanitarie e una maggiore competizione tra le compagnie assicurative per abbassare i prezzi. 

Non solo economia, però. Anche la politica estera ha inevitabilmente avuto il suo spazio nel dibattito moderato dal giornalista della NBC, Tom Brokaw. Citando le affermazioni di Obama sulla guerra in Georgia e sul "surge" in Iraq, il senatore dell´Arizona ha ribadito che il suo avversario "non ha l´esperienza per comprendere le sfide alla sicurezza nazionale" dell´America. Ed ha aggiunto: "Non c´è tempo per imparare il lavoro una volta che si è presidenti". Obama ha ribattuto sull´Iraq: "Quando il senatore McCain esortava il presidente ad invadere l´Iraq affermava che la cosa sarebbe stata rapida e semplice e che saremmo stati accolti da liberatori. Il suo giudizio era sbagliato e questo ci sta costando". Un´altra schermaglia si è avuta quando McCain ha citato il suo eroe Teddy Roosvelt che soleva affermare: "Parla con cautela, ma tieni in mano un grosso bastone". Il senatore dell´Arizona ha assicurato che, a differenza del suo avversario dichiaratosi pronto a bombardare le postazioni terroriste in Pakistan, parlerà con attenzione. Al che il senatore dell´Illinois ha replicato: "McCain in un comizio ha cantato `Bomb, Bomb, Bomb Iran´. Non è proprio un esempio di come parlare con cautela".

Per il sondaggista democratico Mark Mellman, intervistato da "USA Today", McCain aveva il compito di "cambiare la dinamica e l´oggetto delle elezioni, ma non è riuscito in nessuno dei due obiettivi e ciò rappresenta una vittoria per Obama".  Diverso il giudizio del repubblicano Todd Harris, già consigliere di McCain nelle presidenziali del 2000. "McCain – ha dichiarato – dà il meglio in queste situazioni quando può parlare davvero con gli elettori. Ci sono stati momenti in cui ha davvero creato un feeling con la gente". Un feeling colto anche da Paul Levinson, professore di comunicazione e media alla Fordham University. "Tuttavia – annota Levinson – McCain non è riuscito a dare il colpo del KO o ad imporre un cambiamento del gioco". I due senatori si confronteranno ancora una volta prima dell´Election Day del 4 novembre. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 15 ottobre alla "Hofstra University" dello Stato di New York. Ultimo round per Pennsylvania Avenue.