Ocse. In Italia ripresa economica limitata nel 2010, si rinforzerà nel 2011

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Ocse. In Italia ripresa economica limitata nel 2010, si rinforzerà nel 2011

26 Maggio 2010

La recessione in Italia "è finita a metà del 2009", ma "la ripresa secondo le previsioni procederà a passo limitato nel complesso del 2010, rinforzandosi un pò nel 2011". Lo scrive l’Ocse, nella sezione dedicata all’Italia del suo ‘Economic outlook’. "La ripresa attesa è debole – spiega ancora l’organizzazione parigina a proposito del nostro Paese – ma generalmente in linea con le performance di crescita nel decennio precedente alla recessione".

Il Pil italiano, a prezzi di mercato, crescerà dell’1,1% nel 2010 e dell’1,5% nel 2011, secondo le stime diffuse oggi dall’Ocse. Nello stesso periodo, calcola ancora l’organizzazione, il Pil reale dell’area euro crescerà rispettivamente dell’1,2% e 1,8%, e quello complessivo dei 30 Paesi Ocse del 2,7 e 2,8%.

L’attuale andamento rialzista della performance di crescita dell’Italia, precisa la pubblicazione Ocse, "è parzialmente di natura tecnica, essendo riflesso del ribaltamento del ciclo di inventario". In tale situazione, "un miglioramento delle condizioni finanziarie potrebbe aiutare a stabilizzare l’investimento imprenditoriale, che è rimasto debole all’inizio del 2010, mentre le aziende si trovano davanti a carenze di flussi di cassa e accesso difficoltoso al finanziamento esterno".

L’economia italiana fatica in particolare, spiega ancora l’Ocse, sul versante delle esportazioni, che "hanno cominciato ad aumentare, ma a un passo più lento che in molti altri Paesi", a causa di "ulteriori aumenti nel costo unitario del lavoro" che "amplificano la difficoltà per l’Italia nell’evitare di perdere quote di mercato". L’export nostrano, prevede l’organizzazione parigina, "risponderà alla crescita della domanda mondiale e all’euro più basso, ma data la posizione competitiva dell’Italia e la sua specializzazione, continuerà a perdere quote di mercato". In questa situazione, conclude l’Ocse, una "svolta più marcata in positivo" della ripresa italiana sarà possibile solo tramite "il successo della penetrazione in nuovi mercati degli esportatori italiani, che rallenti o inverta il trend in ribasso della quota di mercato".

A proposito della crisi greca, l’organizzazione parigina rileva che, grazie alla capacità dell’Italia di "mantenere un basso deficit primario, all’interno dei livelli stabiliti" e alle cifre che mostrano come "l’indebitamento del governo centrale fino ad aprile 2010 è significativamente inferiore a un anno prima", c’è stato "fino ad ora una limitata diffusione dei problemi del debito greco ai tassi d’interesse italiani" relativi ai titoli di Stato. "Il governo – aggiunge – è riuscito a mantenere insolitamente bassa la crescita della spesa complessiva per il 2009". Anche nel 2010 e 2011, prosegue l’Ocse, si prevede una crescita "bassa" della spesa pubblica italiana, ma allo stesso tempo "anche gli introiti dovrebbero restare abbastanza contenuti". Per questo, conclude, "il raggiungimento della riduzione del deficit prevista nel piano aggiornato del governo sul patto di stabilità Ue richiede tagli alle uscite più ambiziosi".