Ogm, Ue in ordine sparso. L’Italia dice no all’omologazione
12 Giugno 2014
di redazione
Dopo l’accordo raggiunto in Lussemburgo dai ministri dell’ambiente della Ue, gli Stati membri della Unione Europea saranno liberi di coltivare o di vietare, in modo completo e o parziale, gli Ogm sui loro territori. Ora dovrà essere la presidenza italiana a trovare un accordo legislativo con il nuovo Parlamento europeo. "Ci sarà il massimo impegno della presidenza italiana", ha detto il ministro dell’ambiente Galletti. "Quello che chiedo a ogni Paese è un aiuto per arrivare a concludere questo dossier entro la fine dell’anno. Credo che se riuscissimo a raggiungere questo obiettivo daremmo un segnale molto forte di unità dell’Europa all’interno dei nostri Paesi". Galletti ha anche fatto sapere che la posizione dell’Italia sul tema e’ di chiedere regole più stringenti confermando il "no" italiano agli Ogm. Per Nunzia De Girolamo, ex ministro della agricoltura e oggi capogruppo alla Camera di Ncd, l’accordo raggiunto in sede europea e’ una "ottima notizia". “Come ministro dell’Agricoltura, mi sono battuta per tutelare la nostra specificità in materia di agricoltura e salvaguardare l’Italia dall’omologazione. In sede di dibattito nella Commissione europea, avevo ribadito come la soluzione migliore fosse quella oggi prevalsa, ovvero lasciare libertà ai singoli paesi di decidere sulla non coltivazione di Ogm. Ben venga, dunque, il nuovo regolamento che va proprio nel senso da me auspicato” aggiunge la De Girolamo. “Vietare coltivazioni Ogm non significa essere contro lo sviluppo e la ricerca, ma non è certo l’apertura a queste coltivazioni la via per valorizzare le eccellenze e la tipicità dell’agricoltura italiana” conclude il presidente di deputati di Ncd.