Olimpiadi, Grillo anticipa la Raggi: “Roma 2014, no grazie!”

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Olimpiadi, Grillo anticipa la Raggi: “Roma 2014, no grazie!”

09 Settembre 2016

Olimpiadi a Roma no grazie”. Così Grillo ha titolato un post sul blog e così detta la linea del movimento sui Giochi, al centro della polemica di questi giorni. Il post, firmato dal presidente dell’Adusbef, Elio Lannutti, inizia con queste parole: “In un Paese divorato da corruzione ed illegalità, con il più imponente debito pubblico pari a 2.248,8 miliardi di euro, cresciuto con l’attuale Governo al ritmo di 5 miliardi al mese pari a 116.000 euro al minuto, una pesante ipoteca che grava sul futuro dei giovani, a chi e cosa servono le Olimpiadi di recente giudicate dal presidente Renzi: “fantastiche perché porterebbero soldi alle periferie”, che secondo l’analisi di Gavin Poynter, professore di scienze sociali alla East London University e direttore del centro di ricerca universitario LERI, vengono: “spesso presentate come opportunità di rigenerazione per la città che li ospita, ma finiscono invece col diventare uno spreco di risorse pubbliche e un ottimo affare solo per le speculazioni private”?”.

I Giochi olimpici sono l’ultimo argomento per cui il movimento cinque stelle è in cima all’ordine delle notizie nazionale. Il clima nel Movimento è elettrico. Lo dimostrano le parole di Massimo Bugani, capogruppo del M5S a Bologna, fedelissimo della Casaleggio associati e membro del triumvirato dell’Associazione Rousseau accanto a Davide Casaleggio. Bugani si scaglia contro Raggi con parole durissime, che segnalano il conflitto in corso tra i vertici nazionali dei cinquestelle e la sindaca. Quanto sta accadendo a Roma, sostiene, “a me ovviamente dispiace molto. Qualcosa non sta funzionando. Se io avessi visto Virginia Merola (il sindaco Pd di Bologna) togliere deleghe e nomine a dieci o 12 persone nel giro di 40 giorni, sarei molto preoccupato per la mia città, quindi sono legittimamente preoccupato per quello che sta succedendo a Roma”.

Ma è giusto parlare di accanimento da parte dei media? “Se Merola avesse tolto 12 nomine appena partito, sarei accanito anch’io contro di lui e contro il Pd“, riconosce il grillino, sottolineando che “in questo momento bisogna guardare in faccia la realtà”. Bugani non esclude infine che il Movimento possa togliere il simbolo a Raggi:  “Spero proprio che non si arrivi a questo e che ci siano i margini per fare bene ciò che fino ad oggi non è stato fatto bene. Spero, spero proprio di no”.

Nel frattempo è toccato a Grillo commissariare i Cinque Stelle romani, ridisegnando gli assetti e gli equilibri di potere interni e richiamando all’ordine tutti. A cominciare dalla Raggi, esclusa dalla due giorni di incontri con capo, ma assolta con riserva, pur dovendo rinunciare a malincuore a Marra e  (da ieri) anche al neo assessore al Bilancio De Dominicis, reo di non incontrare “i requisiti previsti dal M5S” (e indagato pure lui per abuso d’ufficio). Per continuare con il “mini direttorio” romano  (Paola Taverna, Fabio Massimo Castaldo e Gianluca Perilli) che dopo aver lavorato con la sindaca per assemblare la giunta che ha poi perso pezzi, si è ritrovato sfiduciato in casa, e così adesso annuncia sul blog del leader il proprio scioglimento, ufficialmente perché ormai la “macchina amministrativa” è dunque partita.