Oltre al futuro Walter ora s’inventa anche il passato
26 Febbraio 2008
Qualcuno dica qualcosa! Sono ormai vari giorni che Walter Veltroni snocciola cifre taroccate e ricostruisce la storia recente ritoccandola quel poco che serve a indorare la pillola, ma nessuno né dal centrodestra né tantomeno tra i colleghi giornalisti lo corregge. Ha cominciato ospite di “Porta a porta” dicendo, di fronte ai silenti Vespa, Pirani, Mazzuca e Giordano, che il centrodestra ha governato otto (dico 8) anni negli ultimi quattordici. Rivedere la registrazione per credere. Allora: visto che per il centrodestra ha governato solo Berlusconi e ci risulta sia rimasto otto mesi (10.05.1994 – 17.01.1995) nel 1994 e quattro anni e 11 mesi (11 giugno 2001 – 17 maggio 2006) dal 2001 al 2006. Come si arriva a questi otto anni di cui parla Veltroni? Mistero. O forse Walter fa il furbetto e vorrebbe ascrivere al centrodestra anche il governo Dini, visto il suo recente arrivo nel Pdl, durato comunque solo sedici mesi (17.01.1995 – 17.05.1996) con il sostegno dei Progressisti e dei Popolari? Anche adoperando questo puerile trucchetto gli anni sono sette, tondi tondi. Però gli astanti sono stati tutti zitti, contenti di bersi la ricostruzione dell’ultimo quindicennio taroccata. Poi arriva la bubbola dell’ospitata a Tv7. Alla domanda su come intende fronteggiare l’incipiente crisi economica, Veltroni con tono compassato e grave risponde che “le politiche economiche degli ultimi anni – principalmente del governo Belusconi, perché all’ultimo governo (si guarda bene dal nominare Prodi, innominabile da vari giorni ndr) in sedici (!) mesi non si può rimproverare più di tanto…”. E Riotta annuisce… Peccato che Romano Prodi è ancora in carica, e lo è dal 17 maggio 2006. Prevedibilmente lo rimarrà fino a metà maggio. Dunque avrà fatto due anni precisi di governo. Perché sedici mesi? A quanto ci risulta il Consiglio dei Ministri continua a riunirsi, emanando decreti, certo sugli affari correnti, ma sono correnti rispetto alle decisioni prese prima, o no?
E da ultimo la chicca finale, sulla quale aspettiamo cortese smentita di Marco Pannella. A meno che non abbia deciso di immolare la verità della storia personale e del suo partito sull’altare della “pravda” veltroniana. Dalle onde di “Radio anch’io”, dovendo rispondere sulle polemiche scaturite dallo sprezzante giudizio sul Pd “pasticcio” dato da Famiglia Cristiana, ha chiesto retorico e provocatorio: “Perché quando Pannella (e non la Bonino, Pannella…) nel 2001 si candidò col centrodestra, non ci fu tutto questo can can?”. I radicali in verità nel 2001 si sono presentati da soli. Come già nel 1996. Infatti, come spesso ricordano, sono stati dieci anni fuori dal Parlamento. Dunque nessuno poteva fare “can can”, o meglio lo fece Buttiglione e fu accontentato. Ed è proprio lui che adesso smentisce prontamente il leader del Pd attraverso le agenzie. Nelle prossime settimane sarebbe meglio vedere qualche collega giornalista fare un po’ meglio il suo mestiere, rettificando le balle che racconta Veltroni. Oppure dovremo assistere a una campagna elettorale taroccata, non solo nei programmi, ma anche nella ricostruzione dei fatti?