Omicidio Kim Jong-nam, arrestato quarto uomo

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Omicidio Kim Jong-nam, arrestato quarto uomo

18 Febbraio 2017

La polizia malese ha annunciato di aver arrestato un uomo di nazionalità nordcoreana nel quadro dell’inchiesta per la morte del fratellastro del leader nordcoreano, assassinato lunedi’ in misteriose circostanze. L’uomo fermato venerdì portava documenti secondo i quali si chiama Ri Jong Chol ed è un 46enne di nazionalità nordcoreana. Con lui arrivano a quattro le persone arrestate nell’inchiesta, dopo le due donne, una vietnamita e una indonesiana, e il fidanzato di una di loro.    

Intanto gli anatomopatologi malesi cercano di chiarire le cause del clamoroso omicidio di Kim Jong-nam, che Seul attribuisce ad agenti nordcoreani. Gli esperti hanno analizzato venerdì la salma per poter chiarire la sostanza tossica che sembra sia stata rovesciata sul viso dell’uomo mentre si accingeva a prendere un aereo all’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur.

Nella serata di venerdì, l’ambasciatore nordcoreano in Malaysia, Kang Chol, ha affermato che il suo Paese non riconoscera’ i risultati dell’autopsia che “la Malaysia gli ha imposto, senza la nostra autorizzazione e senza che vi partecipiamo”. 

La polizia, in un breve comunicato, ha reso noto che l’uomo è stato rintracciato a Selangor, vicino a Kuala Lumpur, ed era in possesso di un documento d’identità su cui compariva il nome Ri Jong-chol, nato il 6 maggio del 1970. Gli inquirenti hanno confermato le anticipazioni del China Press, quotidiano locale in lingua cinese, sull’arresto di un cittadino nordcoreano avvenuto ieri sera.

La polizia ha anche spiegato che è stata eseguita una seconda autopsia sul corpo di Kim Jong-nam negli sforzi per capire le cause del decesso, cosa non riuscita nel primo tentativo. Una mossa che ha provocato la dura reazione dell’ambasciatore nordcoreano Kang Chol: ”Rigetteremo in modo categorico l’esito dell’autopsia condotta unilateralmente senza la nostra presenza”, ha scandito il diplomatico leggendo una dichiarazione in piena notte, denunciando ”un complotto politico” e di ”forze ostili”.