Omicidio Meredith, gli assasini erano amici
05 Dicembre 2007
di redazione
I giudici del riesame di Perugia ritengono che l’omicidio di Meredith Kercher sia stato compiuto “da chi con la vittima aveva una qualche frequentazione” .
Lo si legge nel provvedimento con il quale il tribunale ha respinto il ricorso presentato da Amanda Knox. Una dato rafforzato dalla mancanza di segni di effrazione alla porta di ingresso dell’appartamento di via della Pergola dove è avvenuto il delitto.
“Tale elemento – si legge nelle motivazioni – postula che il carnefice non dovette esercitare alcuna violenza per entrare, avendo utilizzato le chiavi o essendo stato fatto entrare dalla stessa vittima”.Â
Intanto, giungono novità anche dalla Germania, dove è detenuto Rudy Guede, l’ivoriano coinvolto nell’assassinio di Perugia, che giovedì dovrebbe rientrare in Italia: “Voglio tornare al più presto e raccontare quello che so. Voglio indicare l’assassino di Meredith. L’ho visto, potrei riconoscerlo. Non era solo, con lui c’era qualcun altro”.
È stata fissata per il 14 dicembre prossimo l’udienza davanti al Tribunale del riesame di Perugia per Rudy. Lo hanno annunciato i legali dello straniero che hanno depositato il ricorso contro l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice delle indagini preliminari del capoluogo umbro, Claudia Matteini. Una volta rientrato nel territorio italiano il gip avrà poi 5 giorni di tempo per interrogare l’ivoriano.
Riguardo l’arma del delitto, sempre secondo il tribunale del riesame di Perugia, “non esiste alcun elemento” per escludere l’uso di un grande coltello da cucina trovato in casa di Raffaele Sollecito (con le tracce di Dna di Amanda Knox e Meredith Kercher) .