Omofobia e razzismo, guai a dire che non sono la stessa cosa…

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Omofobia e razzismo, guai a dire che non sono la stessa cosa…

Omofobia e razzismo, guai a dire che non sono la stessa cosa…

13 Settembre 2019

La settimana scorsa, il Presidente della Federcalcio Francese Noël Le Graët ha dichiarato che «troppe partite vengono interrotte, a causa di manifestazioni omofobe», aggiungendo «interromperei una partita per dei cori razzisti, per una rissa, per prevenire incidenti se c’è un pericolo nelle tribune»: dunque, razzismo ed omofobia, secondo il patron del calcio francese, «non sono la stessa cosa».

Questa distinzione tra due tipologie di offese, da parte delle tifoserie, nonostante sembri logica, ha scatenato non poche reazioni. Infatti, Antoine Griezmann, attaccante del Barcellona e della nazionale francese, ha commentato ai microfoni di RTL «secondo me è giusto interrompere la partita se partono cori omofobi o razzisti. La gente non sarà contenta di vedere la partita interrotta e smetterà di farlo». Nella polemica non poteva che intervenire anche il governo, mediante la “ministra” – per non essere tacciati di sessismo – dello Sport Roxana Maracineanu, la quale ha sostenuto che «la posizione di Le Graët, che ha fatto una distinzione tra omofobia e razzismo, è sbagliata», denunciando anche «una mancanza di preparazione sul tema».

A Le Graët, non resta che studiare, affinché possa cambiare le sue posizioni sbagliate a prescindere e, forse, mantenere il suo incarico. Altrimenti, potrebbe essere il nuovo bersaglio della macchina del fango attivata dall’universo politicamente corretto.