Omofobia. Un gay 22enne pestato da quattro italiani nel centro di Roma
29 Maggio 2010
di redazione
"Gli hanno urlato frocio, frocio e poi lo hanno colpito ripetutamente con calci e pugni all’addome e al volto fino a farlo cadere". A denunciare l’episodio Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma.
"Il fatto è accaduto – spiega – nella notte tra martedì 25 e mercoledì 26 maggio, tra l’1.30 e le 2. A S., un ragazzo romano di 22 anni, nei pressi di via Cavour (via del Fagutale). Il ragazzo aggredito si è rivolto a Gay Help Line 800.713.713, il numero verde antiomofobia per denunciare l’episodio e ha deciso di sporgere denuncia grazie al servizio di assistenza legale gratuita che la nostra associazione mette a disposizione".
"Gli aggressori – aggiunge il responsabile dell’Ufficio Legale di Gay Help Line, Daniele Stoppello – quattro italiani tra i 25 e i 30 anni, dopo averlo lasciato privo di sensi per terra, gli hanno poi sottratto il cellulare con il quale, prima di essere colpito era al telefono con un amico al quale è riuscito a chiedere aiuto e che lo ha poi raggiunto sul luogo della violenza. Il ragazzo aggredito è stato ricoverato d’urgenza in Ospedale, riportando diverse ferite, tagli e contusioni al volto e rischiando di perdere l’occhio. Le lesioni riportate dal mio assistito sono gravissime. È necessario fare piena luce su questa vicenda e, per questo, forniremo tutti i dettagli e gli elementi utili agli inquirenti perchè siano trovati i responsabili".
"Facciamo davvero un appello alle Forze dell’Ordine – continua Marrazzo – perché rintraccino i colpevoli di questa aggressione così violenta: sono troppi i casi di omofobia irrisolti di cui non sono stati individuati i responsabili, come, ad esempio, la coppia di ragazzi gay aggredita a Campo dè Fiori, quella aggredita ai Fori Imperiali e il ragazzo aggredito al bus notturno qualche settimana fa".
C’è da notare, conclude il presidente di Archigay, "che gli aggressori sono sempre più spesso giovani. Le Istituzioni si impegnino davvero quanto prima a mettere in campo una campagna di formazione ed educazione contro l’omofobia e la transfobia a partire dalle scuole come avviene in molti altri Paesi europei. È necessario che la comunità lesbica, gay e trans e la città reagiscano a questo ennesimo episodio di violenza".
Gli organizzatori del Roma Gay Pride hanno invitato il giovane aggredito a partecipare al prossimo Pride del 3 luglio: "La sua testimonianza, insieme a quella di tanti altri, è la risposta più forte che anche attraverso il Pride la comunità gay vuole dare alla lotta contro l’omofobia e contro ogni forma di intolleranza. Il Pride di Roma lancerà alla città e a tutte le Istituzioni un forte messaggio perchè ci siano azioni politiche concrete contro la violenza e la discriminazione".