Opec, petrolio prezzo nel caos: Russia contraria a taglio dell’offerta

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Opec, petrolio prezzo nel caos: Russia contraria a taglio dell’offerta

28 Novembre 2016

Che la situazione sia sul punto di precipitare lo dimostrerebbero anche le parole del ministro saudita Khalid al-Falih, che ieri commentando i lavori preparatori al vertice di mercoledì dell’OPEC, ha dichiarato che i prezzi del greggio sarebbero destinati a risalire nel 2017, anche in assenza di un taglio dell’offerta OPEC, grazie alla crescita attesa della domanda, tra cui quella USA.

Riad segnala di essere disposta anche a non tagliare la propria produzione, limitandosi a congelarla, quando è salita ai massimi di sempre, negli ultimi mesi, intorno ai 10,6 milioni di barili al giorno. Se già gli analisti avevano messo in guardia dal rally di breve periodo sul mercato del petrolio, nel caso di raggiungimento di un accordo OPEC, adesso le probabilità di una discesa delle quotazioni per l’ennesimo possibile flop dell’organizzazione sono reali. 

Zanganeh, ministro iraniano del petrolio, ha indicato che Teheran farà conoscere la sua decisione relativa alla limitazione della produzione di greggio al vertice di Vienna in programma la prossima settimana. “La proposta del ministro algerino dell’Energia sulla produzione di ogni Paese è stata presentata e studiata attentamente oggi”, ha affermato.

Bouterfa ha da parte sua spiegato che la proposta dell’Algeria prevede tagli di 1,1 milioni di barili al giorno per i membri OPEC e una riduzione di 600.000 barili al giorno per i Paesi che non fanno parte del cartello.

La resistenza di Iran e Iraq prima e il rifiuto della Russia, paese non Opec, di offrire un contributo all’accordo hanno innescato nelle ultime ore la marcia indietro del ministro del petrolio saudita Khaled Al-Faleh, che in una dichiarazione che suona quasi come un’anticipazione di resa si è detto fiducioso che il mercato del greggio si stabilizzerà nel 2017 anche senza i tagli promessi.

Ieri, per la prima volta, Al Faleh ha dichiarato di non considerare necessario un taglio della produzione, dopo che già venerdì scorso le autorità saudite si erano dichiarate indisponibili ad incontrare i rappresentanti del Cremlino e gli altri produttori non-Opec nel pre-meeting organizzato a margine della riunione del cartello e in calendario oggi.