Opel. Il ministro Guttenberg: “Le tre offerte sono insufficienti”

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Opel. Il ministro Guttenberg: “Le tre offerte sono insufficienti”

24 Maggio 2009

Nella partita su Opel il Lingotto potrebbe trovare la sua carta vincente nell’appoggio di Angela Merkel. Secondo la Bild am Sonntag, infatti, la Merkel starebbe tifando per il piano presentato da Sergio Marchionne a scapito di quello di Magna, soprattutto se il colosso austro-canadese resterà fermo nell’idea di tagliare 2.200 posti di lavoro nella fabbrica di Bochum, nel Nord Reno-Westfalia.

Nei giorni scorsi era stato il governatore del più industrializzato e popoloso land tedesco, con 18 milioni di abitanti, a rifiutare nettamente l’offerta di Magna. Sul piano politico il Nord Reno-Westfalia (Nrw) gioca un ruolo decisivo nella partita elettorale per le elezioni del 27 settembre per la Cancelleria.

Dopo essere stato per decenni una roccaforte socialdemocratica, il Nrw è stato conquistato nel 2005 da Rüttgers, un cristiano-democratico di sinistra che tuttora gode di una vasta popolarità per il suo impegno sociale e governa il land alla testa di una coalizione con il partito liberale.

A frenare ogni aspettativa è arrivata oggi una dichiarazione del ministro dell’Economia tedesco, Karl Theodor zu Guttenberg, che giudica le tre offerte pervenute finora per l’acquisizione di Opel "insufficienti".

"Ci troviamo ora con tre offerte per il rilevamento di Opel. Ma questo non significa che una di queste automaticamente e per forza abbia effetto – ha dichiarato alla Bild am Sonntag, edizione domenicale del tabloid". "Prima dobbiamo essere sicuri che le considerevoli risorse fiscali, che dovremo impegnare per questo, non vadano perse. Questa sicurezza non è attualmente garantita da alcuna delle tre offerte in modo sufficiente".

Il riferimento è ai piani presentati da Magna, Fiat e dal fondo statunitense Ripplewood. Con queste carenze, spiega Guttenberg, "un’insolvenza regolata sarebbe chiaramente la soluzione migliore, anch’essa potrebbe aprire delle possibilità per il futuro di Opel".

Dal quartier generale della Fiat l’ad Sergio Marchionne giudica negativamente l’offerta della concorrente Magna: "Se venissero da me con un piano simile, il giorno dopo si ritroverebbe senza lavoro" ha detto in un’intervista a Der Spiegel e ripresa dalla Stampa.

Marchionne spiega perché la proposta Fiat sia migliore di quella austro-canadese che vorrebbe aprire il mercato russo ad Opel: "Magna si comporta come se avesse scoperto la Russia, mentre probabilmente conosciamo meglio noi quel mercato. Il mercato automobilistico russo è crollato del 50% negli ultimi sei mesi e non può assorbire le scorte di Opel senza mettere a rischio l’industria locale". Lad del Lingotto si rivolge anche ai sindacati tedeschi che non nascondono di preferire Magna: "Sperano che il suo piano non comporterà nessun taglio alla produzione, ma temo che si sbaglino. E purtroppo di grosso".

Per Opel è necessario trovare un partner altrimenti scomparirà e se accettassero la proposta torinese assicura che "non dovremo chiudere nessun impianto di montaggio Opel in Germania", inoltre per i dipendenti ci sarà l’opportunità di "far parte del secondo gruppo automobilistico d’Europa con grandi chance sul piano occupazionale e di crescita, in particolare attraverso l’alleanza con Chrysler".

Marchionne spiega inoltre che si tratterebbe di "una cooperazione industriale paneuropea" che manterrebbe "la completa autonomia di Opel come marchio nazionale. Al tempo stesso ridurremmo i costi al punto che farà di nuovo utili". A chi gli chiede se cercherà un altro partner europeo se la trattativa con i tedeschi dovesse fallire il numero uno del gruppo Fiat risponde di no: "Anche se Opel non ci vuole, la saga andrà avanti ancora per un po’. Poi dovrebbe essere il mercato a risolvere il problema, ma io quel giorno non vorrei esserci".