Ora alla Casa Bianca raccontano che la stretta di mano è un’idea di Chavez
20 Aprile 2009
“Almeno questa volta non ha fatto l’inchino”. E’ di Michelle Malkin, icona dei blogger conservatori, il commento più velenoso sulle fotografie che raffigurano Barack Obama e Hugo Chávez mentre, tra mille sorrisi, si stringono la mano (in perfetto stile yankee) durante il vertice delle Americhe. Ma l’attacco più significativo, politicamente, è arrivato dal senatore repubblicano John Ensign (Nevada), che ha dichiarato alla CNN: “Ridere e scherzare con Chávez è stato un atto irresponsabile”. “Siamo di fonte – sostiene Ensign – a uno dei leader più anti-americani dell’intero pianeta. Un dittatore brutale che utilizza sistematicamente la violazione dei diritti umani. E quando si rappresenta il prestigio e la presidenza degli Stati Uniti bisogna essere molto selettivi nello scegliere le persone con cui mettersi a scherzare (“joking around” rende molto meglio l’idea)”.
Parlando con i reporter, però, è lo stesso Obama a tentare di minimizzare la cosa: “Non credo che una stretta di mano o una conversazione educata con Mr. Chávez possano mettere in pericolo gli interessi strategici degli Stati Uniti. Anche con molta immaginazione, è molto difficile dipingere uno scenario in cui gli interessi americani sono danneggiati come conseguenza di una relazione più costruttiva con il Venezuela…”.
A proposito di fervida immaginazione, è interessante sottolineare quale sia lo spin che gli uomini della Casa Bianca stanno cercando di dare all’evento. Intervistato da ABC News, Jeffrey Davidow (uno dei senior adviser di Obama per l’America Latina), ha detto che – in realtà – è stato Chávez a scatenare i fotografi mentre lui e il presidente Usa si stringevano le mani. Motivo? Poter mettere online le foto sul suo sito internet, sfruttando così la popolarità di Mr. Obama, amato più dello stesso Chávez dal popolo venezuelano. “Ogni presidente o leader politico dell’America Latina (e non solo, aggiungiamo sommessamente noi, ndr) – dice Davidow – vede con chiarezza i benefici politici nell’essere associato con il presidente Obama. E qualunque sia l’opinione che Chávez ha degli Stati Uniti, è nel suo interesse farsi vedere in giro con il nostro presidente”. Non fa una piega. Resta casomai da capire quale sia l’interesse politico di Obama a farsi “vedere in giro” con uno come Chávez.
Intanto, su Amazon.com, c’è un libro del 1997 che in un paio di giorni è balzato al secondo posto nella classifica di vendite, partendo dalla posizione 54.295. Si tratta di “Le vene aperte dell’America Latina” (“Open Veins of Latin America: Five Centuries of the Pillage of a Continent”) di Eduardo Galeano; un sofisticato saggio in cui le miserie del Sudamerica vengono attribuite a tutti – dalla Cia agli alieni – eccetto che ai sudamericani. Lo stesso libro che, qualche giorno fa, il compagno Chávez ha regalato al suo grande amico Obama.