“Ora serve che le risorse impegnate vengano investite con sollecitudine”

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“Ora serve che le risorse impegnate vengano investite con sollecitudine”

06 Aprile 2010

Signor Presidente, Signor Sindaco, Signori Consiglieri, intendo testimoniare a tutta la cittadinanza e alle Istituzioni aquilane la vicinanza del Governo anche nella circostanza del primo anniversario del terremoto che, in questa notte di un anno fa, ha sconvolto la città e tanti altri Comuni dell’Alto Abruzzo, provocando distruzione, dolore e morte. Voglio confermare, questa sera, che nulla è cambiato nel coinvolgimento del Governo e dell’intero Paese nella vicinanza alla popolazione, nella condivisione della sofferenza che ha attraversato i cuori e le menti di tutti gli aquilani, nella solidarietà attiva ed operosa con i cittadini dei centri colpiti dal sisma, che si sono manifestate già nelle prime ore del 6 aprile di un anno fa e sono proseguite senza soluzione di continuità sino ad oggi.

Ho condiviso, a titolo personale ed istituzionale, tutti i momenti di questa tragedia, dal dramma dei soccorsi prestati nelle prime ore per strappare alle macerie i feriti, per recuperare i corpi delle vittime, per non lasciare nessuno solo, per alleviare con immediatezza i disagi di chi in quella notte aveva perso tutto, fino ai momenti di mesta serenità che hanno accompagnato, a partire dai primi mesi dell’autunno, la consegna delle nuove abitazioni alle famiglie che avevano perso la casa insieme alla speranza di poterla restaurare e mettere in sicurezza con interventi tecnicamente adeguati e rapidi.

Un anno è passato dal terremoto, un periodo troppo breve per sanare le ferite aperte un anno fa nella mente, nel cuore e nel fisico di chi ha vissuto quel dramma, per mitigare i disagi inferti alla vita delle comunità colpite, per ridurre le attese e le incertezze che accompagnano l’aspirazione ad una vita serena di tante famiglie. In un anno siamo stati in grado di far fronte alle urgenze immediate, con una mobilitazione straordinaria imperniata sulla capacità da tutti riconosciuta della nostra Protezione Civile, che insieme al Governo e in permanente collaborazione operativa con le Amministrazioni della Regione, della Provincia e dei Comuni, in particolare quello dell’Aquila, ha permesso di far fronte alle necessità di assistenza alle oltre 70mila persone sfollate, procedendo fin da prima dell’estate ad una attività di costruzione di nuove strutture, abitative e non solo, indispensabili per non obbligare gli abitanti dell’Aquila e degli altri centri più piccoli ad una diaspora che sarebbe stata esiziale per il futuro della città e degli altri Comuni del cratere.

In tempi davvero impensabili, abbiamo realizzato alloggi per oltre 20mila persone, pensati come abitazioni di transizione per evitare agli aquilani il calvario dei containers e delle altre soluzioni di fortuna utilizzate in tutti i precedenti disastri sismici verificatisi nel nostro Paese. Abbiamo consentito che la scuola riprendesse in tutti i Comuni del cratere in tempo utile per non perdere l’anno scolastico, per evitare che la scuola dei figli diventasse un motivo di emigrazione delle famiglie. Abbiamo ripristinato i servizi essenziali, approntato i siti per le attività istituzionali e le strutture per consentire alle comunità dei credenti di non disperdersi. Tutto questo, pur impressionante per quantità di risorse umane e finanziarie impegnate, non poteva bastare a riportare indietro il calendario ad una data precedente il 6 aprile dello scorso anno, nè a considerare esaurito l’impegno del Governo e degli abruzzesi nell’opera di ricostruzione.

Il Commissario Gianni Chiodi, coadiuvato da Massimo Cialente come Vice Commissario è subentrato a Guido Bertolaso quando la fase delle opere urgenti e prioritarie si è positivamente conclusa, con risultati che solo il tempo aiuterà a valutare nella loro straordinarietà. Il nuovo Commissario e le sue strutture hanno ora come priorità la ricostruzione della città dell’Aquila e degli altri centri terremotati. Si tratta di un impegno certo non più semplice di quello affrontato con grande generosità, competenza e dedizione da Guido Bertolaso e dai suoi collaboratori, insieme alle forze che la Protezione Civile ha saputo mobilitare da ogni parte d’Italia e coordinare in un impegno organico durato oltre dieci mesi. In questa nuova fase occorreva un segno che indicasse come, per la ricostruzione, la leadership debba necessariamente essere espressa dalle forze locali, dalle Istituzioni, dalle Amministrazioni, dalla società civile abruzzese. Per ciò che era indispensabile nella prima emergenza, per ciò che risultava non differibile ed urgente abbiamo utilizzato le migliori professionalità disponibili nel Paese e la struttura di Governo più idonea alla gestione, creando una consuetudine di collaborazione e condivisione tra strutture statali, regionali e locali che ci ha permesso, nei mesi passati, di fare molto e nel migliore dei modi.

Nessuna scelta è stata compiuta, nessuna opera è stata progettata e realizzata senza la condivisione delle Amministrazioni abruzzesi, ma è stato il Governo ad assumere direttamente la responsabilità di rendere compatibili le scelte fatte con i tempi dettati dalle esigenze dei cittadini. Ora occorre rovesciare lo schema, occorre che siano le Istituzioni abruzzesi e aquilane a farsi carico delle decisioni da adottare, della definizione delle priorità, delle condizioni affinchè i programmi e i progetti abbiano tempi ragionevoli e certi. Il Governo non si defila, non abdica agli impegni presi, ma partecipa attivamente alla cordata a guida abruzzese che già è al lavoro per disegnare un percorso di ricostruzione credibile e serio. Abbiamo già impegnato, rendendole disponibili, ingenti risorse per la ricostruzione. Adesso occorre che queste risorse vengano investite con sollecitudine, come è ugualmente necessario che i programmi futuri assumano la forma di progetti verificabili e quantificabili, in modo che la pretesa mancanza di certezza sulle risorse necessarie a completare la ricostruzione non diventi un alibi per carenze progettuali e per rinvii ingiustificati delle azioni immediatamente possibili.

L’impegno del Governo voglio affermarlo ancora è quello che ho esplicitato più volte nei mesi passati, di non far mancare all’Abruzzo e all’Aquila le risorse necessarie per ridare vitalità e futuro ai centri colpiti. Le modalità con cui le risorse pubbliche necessarie verranno stanziate ed erogate dovranno tenere conto sia della necessaria gradualità degli interventi possibili, sia del rigore progettuale con cui le Istituzioni abruzzesi sapranno tradurre in realtà il desiderio dei loro cittadini di abitare di nuovo, in tutta sicurezza, i luoghi a loro cari, di fruire nuovamente degli spazi e degli edifici monumentali ed artistici della loro città, riprendendo pieno possesso dell’ambiente a loro sottratto dalla violenza del sisma. Sono convinto che questo anniversario possa essere l’occasione per rinnovare solennemente l’impegno di lealtà e di collaborazione tra lo Stato, il Governo e la città dell’Aquila, una città che abbiamo imparato ad amare e a considerare patrimonio non solo degli aquilani ma di tutti i cittadini italiani. Voglio, quindi, esplicitare con chiarezza il mio impegno personale e di Capo del Governo affinchè questa attenzione e questa azione in favore delle popolazioni colpite dal sisma continui a tradursi nei risultati concreti e solleciti da tutti auspicati. Credo sia questo il modo più concreto per essere vicini ai cittadini che hanno vissuto questa terribile esperienza, ai quali in questa occasione ci sentiamo uniti nel dolore del ricordo e nella determinazione della rinascita.