
Orcel (Unicredit): “L’Italia si salva con le riforme e Pnrr”

28 Ottobre 2022
L’amministratore delegato di Unicredit non ha dubbi: “Non deviare dalle riforme introdotte da Draghi e scaricare a terra il Pnrr, mantenendo la coesione della maggioranza” è la via maestra da seguire per il nuovo governo. Così ha spiegato alla “Stampa”. Se si riesce in questo, argomenta, “vuol dire che tutta un’altra serie di cose virtuose sono state fatte. Non è davvero poco”. Entriamo però nella tempesta: “Ci sarà una recessione ma sarà meno profonda delle attese. Per quanto ci riguarda, dovremmo riuscire a tenere anche laddove la frenata in Europa dovesse comportare un calo del 3 per cento del Pil e un’inflazione fino al 6,5 per cento. Nel caso si andasse oltre, cosa che non riteniamo probabile, abbiamo delle linee di difesa in termini di solidità patrimoniale e accantonamenti tali da riuscire ad attutire il colpo meglio della maggior parte delle banche europee. Ad oggi, siamo convinti che calo il Pil sarà inferiore al 3 per cento”.
“Rispetto a Germania e Francia, – continua l’amministratore delegato – l’Italia sta facendo meglio per crescita, export e investimenti. Il Pnrr assegna al paese 200 miliardi. Il nostro debito pubblico è passato dal 158 per cento al 151 e dovrebbe andare sotto il 150. La ricchezza delle famiglie è aumentata. Dal punto di vista geopolitico finora abbiamo avuto un sistema infrastrutturale di fornitura dell’energia che va da Nord verso Sud, ma inevitabilmente cambierà . L’energia verrà da Sud verso Nord. E chi dovrà costruire porti, infrastrutture? Saranno l’Italia, la Grecia e altri paesi del sud Europa. Sarà una grande occasione”.