Orge e “ragazze in valigia”. Con DSK anche la Francia ha il suo bunga bunga

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Orge e “ragazze in valigia”. Con DSK anche la Francia ha il suo bunga bunga

18 Novembre 2011

“Rien à envier aux ‘bunga bunga’ italiennes de Silvio Berlusconi”. Così l’Express, in un numero stracolmo di piccanti rivelazioni, etichetta la condotta non proprio istituzionale dell’ex direttore del FMI, Dominique Strauss-Kahn, da mesi nell’occhio del ciclone per un gigantesco scandalo sessuale che lo sta ‘lasciando in mutande’, con una carriera bruciata e una dignità infangata.

Dal 2009 al 2011, in particolare fino al giorno prima dello scandalo del Sofitel, DSK ha di fatto svolto due attività dedicando parte del suo tempo agli impegni di economista e politico e parte all’organizzazione di incontri con le ragazze non proprio timorate di Dio procacciate dai suoi personali segugi, il capo della polizia provinciale di Lille, Jean-Christophe Lagarde e dall’imprenditore di stampo socialista Fabrice Paszkowski con l’aiuto del suo amico David Roquet. La squadra che si occupava di assicurare vizi carnali di ogni genere a Strauss-Kahn non badava a spese: si parla di 10mila euro tra a serata tra viaggi e ragazze, tutti a carico della loro azienda “Eiffage”, sperando che, una volta diventato presidente della Repubblica, DSK li avrebbe favoriti.

Insomma l’ex direttore del FMI aveva una vera e propria “effarante double vie”. Così si scopre che nell’inchiesta partita dall’ Hotel Carlton Strauss Kahn ci sta dentro con tutte le scarpe. Alcuni episodi confermano la cruda realtà: il 19 febbraio 2009, una delle due prostitute belghe presenti al pranzo da organizzato con alcuni amici al ristorante “L’Aventure” di Parigi, in una saletta riservata, nel post discorso all’Ocse  sulle “lezioni della crisi per la politica macroeconomica” si lamenterà con un’amica di essere stata assalita da DSK nella toilette. Ancora, il 21 aprile dello stesso anno, nel giorno della conferenza alla Banca Centrale, scrive un sms a Paszkowski: “Porto una piccola a fare il giro dei locali di Vienna giovedì 14 maggio. Che ne pensi di venire con una signorina?”. Poi, il 23 gennaio la clamorosa domanda che è stata sbattuta sulle prime pagine di tutti i giornali d’Europa: “Allora, chi metterai in valigia?”. La risposta (altrettanto clamorosa): “Sylvie, sempre complicato. Jade, Catherine, sicuro. Quanto alla piccola nuova, ha voglia di vederti ma magari in Francia in un primo tempo… E poi una nuova coppia mi domanda con insistenza una serata in Belgio”. Qualche mese dopo, nella deposizione di una prostituta, Mounia si legge: “Dsk è arrivato, si è fatto una doccia con la maghrebina. Poi sono tornati in accappatoio. Abbiamo mangiato, poi ho avuto una relazione sessuale completa con Dsk. Un rapporto brutale”. Era la primavera del 2010 e l’episodio risale a una serata nella suite con piscina dell’Hotel Murano a Parigi.

Morale della favola, non c’è più scampo per quello che a lungo è stato considerato “il più intelligente della politica francese”. Adesso, più che altro, i nostri cugini d’Oltralpe si chiedono: “Come abbiamo fatto a pensare, anche solo un istante, di mettere il nostro destino collettivo e la Repubblica francese nelle mani di un personaggio simile?”.

Così i francesi, sempre pronti a puntare il dito e rivolgere risatine ironiche nei confronti di noi italiani, adesso si trovano loro stessi alle prese con bunga bunga, festini e prostitute. Sarà che siamo parenti o che, come banalmente si dice. “tutto il mondo è paese”, ma per ironia della sorte stanno patendo sulla loro pelle i mali che negli scorsi mesi sono toccati a noi e che loro, con la puzza sotto al naso e la solita aria di superiorità, sentivano lontani mille miglia dalla Tour Eiffel. Adesso, invece, si beccano un premier supergaffeur che genera imbarazzi nelle occasioni pubbliche (vedi le ultime, in ordine di tempo, "Non posso sopportarlo, è un bugiardo" rivolto a Benjamin Netanyahu, il "è un pazzo, un depresso", rivolto a Giorgio Papandreou) personaggi di spicco della politica e dell’economia implicati in scandali a luci rosse e uno spread che a distanza di pochi giorni ha vertiginosamente sfondando i 200 punti nella giornata di ieri. Che stia valendo la logica (provvidenziale) del “ride bene chi ride ultimo”?