Orgoglio omosessuale (si fa ma non si dice)
15 Marzo 2006
di redazione
E’ un peccato che il professor Romano Prodi stia privando il dibattito politico di alcuni interessanti spunti di riflessione su quella che potrebbe essere la politica del centrosinistra in tema di PACS. Invece di prendere una posizione chiara e alla luce del sole su quanto verrà fatto da un suo eventuale governo, Prodi ha infatti scelto una missiva carbonara per tenersi buono l’elettorato omosessuale senza agitare gli alleati centristi.
In una lettera del professore ad Arcigay e Arcilesbica del primo marzo, il leader dell’Unione prende atto «con estrema considerazione e serietà della vostra insoddisfazione circa il compromesso raggiunto in sede di redazione del programma» in merito al «riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto».
Ma Prodi chiede a gay e lesbiche d’Italia «di riconoscere comunque la determinazione, mia e di ogni componente della coalizione, la presa d’impegno, a voler percorrere insieme a voi, e non senza di voi, il cammino in grado di portare ad un riconoscimento pieno ed effettivo di questi diritti».
Il problema è però che non bisogna dirlo troppo in giro. Scrive Prodi: «Vi chiedo di essere consapevoli che un argomento simile, per essere discusso, per essere sviluppato, approfondito, non ha bisogno di chiasso non ha bisogno di polemiche, ma del dialogo piano e ponderato, pacato e non urlato, tra persone che hanno a cuore, veramente, il bene dell’Italia». Prodi chiude «confidando nella lungimiranza» di gay e lesbiche.
Sui PACS e sul riconoscimento delle unioni di fatto le posizioni sono tutte legittime e rispettabili. Ma sarebbe più onesto e corretto esplicitarle chiaramente e prima del voto.
Il centrodestra ha una posizione chiara: di contrarietà. Il centrosinistra non si sa. L’Unione si aggrappa ai contorsionismi verbali del programma e agli ammiccamenti sotterranei del Professore che fa maldestre promesse da marinaio: “State buoni, non mi agitate l’elettorato cattolico e quel rompiscatole di Clemente Mastella che poi i PACS arrivano”.
E’ chiaro che il professor Prodi non si rende conto che il cerchiobottismo su un tema di principio come questo non funziona e che per molti azionisti del suo eterogeneo cartello elettorale una lettera del genere è carta straccia.