Ormai alla sinistra restano solo Spagna e Portogallo

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Ormai alla sinistra restano solo Spagna e Portogallo

Ormai alla sinistra restano solo Spagna e Portogallo

27 Maggio 2019

I risultati di queste elezioni europee, fin dai primi exit poll, non hanno cessato un secondo di sorprendere. E le sorprese hanno riguardato, chi più, chi meno, tutte le Nazioni chiamate al voto. In Spagna l’affluenza alle urne è stata del 50% degli aventi diritto al voto, in netto aumento rispetto al 34% delle scorse europee del 2014. Il PSOE dei socialisti di Pedro Sanchez, a scrutinio quasi concluso, ha ottenuto il 32,8%, che gli vale ben 20 seggi all’Eurocamera. I socialisti, dunque, si sono imposti di nuovo, dopo le politiche di aprile, in cui hanno ottenuto il 28,7% dei voti.

Ne consegue un netto calo per i popolari del PP, i quali si trovano 12 punti dietro al PSOE, con solo il 20,1% dei consensi. Al terzo posto, ancora, i centristi di Ciudadanos con 12,2%, seguiti dalla sinistra radicale di Podemos al 10%. Nettamente indietro, invece, i nazionalisti di Vox, che, alle politiche del mese scorso ottennero il 10%: oggi si è fermano al 6,2%, risultato che, comunque, corrisponde a 3 seggi nell’Europarlamento. Abbastanza buoni, invece, i risultati nella Capitale spagnola, in cui la destra riesce a ottenere un’importante vittoria: il voto per Madrid, infatti, esprime una maggioranza di destra, formata dall’alleanza tra Partito popolare, Ciudadanos e l’estrema destra di Vox. Questa maggioranza ha impedito la rielezione dell’uscente Manuela Carmena, alleata in Màs Madrid con IñigoErrejon, l’ex numero due di Podemos.

Infine, anche gli indipendentisti catalani entrano in Europa, sia conOriolJunqueras – in carcere a Madrid per il tentativo di secessione del 2017 – sia con Carles Puidgemont, autoesiliatosi in Belgio. Tuttavia, se la giustizia spagnola confermasse i reati contestati a quest’ultimo inerenti la ribellione, la sedizione e la malversazione, Puidgemont dovrà lasciare il suo seggio: infatti, i parlamentari europei godono dell’immunità parlamentare solo ed esclusivamente nell’esercizio delle proprie funzioni di eurodeputati.

Il Portogallo registra un’affluenza in calo al 30%, rispetto alle elezioni del 2014, nel corso delle quali si era recato alle urne il 33,8% degli aventi diritto al voto. Questa Nazione, come la confinante Spagna, resta un feudo della sinistra: qui si svolgono le prove generali, in vista delle politiche previste per il prossimo 6 ottobre. Infatti, il partito socialista del premier Antonio Costa si conferma alle Europee primo partito con il 33,8%, che ottiene, di conseguenza, 10 seggi tra le fila dell’S&D. Di seguito i socialdemocratici di centrodestra con il 22%, i quali raggiungono quota 6 seggi nel PPE, sebbene sia il peggior risultato della storia recente per questa coalizione. Il cosiddetto “Blocco di Sinistra”, ancora, ottiene 2 seggi con il 9,5%. I verdi, infine, ottengono un solo seggio con il 6,06% dei consensi.