Ormai è chiaro che la Roma soffre della Sindrome da eterno secondo

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Ormai è chiaro che la Roma soffre della Sindrome da eterno secondo

07 Maggio 2010

“Graaaazie Roooooma”…”Ma Grazie de che?”… Mercoledì sera mi è capitato di assistere all’ennesima finale di Coppa Italia tra i giallorossi e l’inter, in programma allo stadio Olimpico di Roma. L’esito è noto a tutti (vittoria 1-0 dell’Inter con gol di Milito), ma lo stralcio di conversazione raccolto tra i tifosi al termine della gara mi ha dato da pensare. La premessa fondamentale è che non si vuole criticare l’operato di nessuno né prendere le parti di una squadra o di un’altra, si tratta solo di osservare dei risultati sportivi e trarne delle riflessioni. In questo caso tragicomiche.

Ripercorrendo gli ultimi 10 anni di tutte le competizioni italiane – Campionato, Coppa Italia e Supercoppa Italiana – si scopre la strana storia della As Roma. Una storia fatta sì di qualche successo, ma costellata di secondi posti e finali perse che tengono svegli tutti i tifosi, ormai colpiti dalla sindrome da eterno secondo o, come si usa dire, da “braccino” o da “ultimo chilometro” . In pratica, dopo aver fatto un lungo percorso per giungere al traguardo ci si tira indietro per la paura di vincere, o per qualche altro strano motivo che a noi comuni mortali non è dato sapere. Siamo più che sicuri che i giocatori in organico alla compagine romana abbiano sempre dato il massimo nel loro lavoro, la psicologia però qualche volta gioca brutti scherzi, e regala storie che meritano di essere raccontate.

Come quella dei giallorossi. Rivediamo, una per una, le innumerevoli occasioni mancate dalla squadra capitolina. Nel 2001 il team vince campionato e supercoppa italiana, ma l’anno successivo giunge secondo dietro la Juventus. Il 2003-2004 raggiunge la finale di coppa italia, dove perde contro il Milan con un risultato complessivo (tra andata e ritorno) di 6-1, una sorta di harakiri del prato verde.

Nel 2004-2005 inizia il duello, sempre in Coppa Italia, con l’Inter, che si ripeterà altre 4 volte, fino alla finale di mercoledì. Le prime due occasioni sono appannaggio dei neroazzurri, ma nel 2006-2007 è finalmente la Roma a spuntarla, con un rotondo 7-3 complessivo. Successo bissato l’annata seguente quando i lupi, nella finale unica si imposero 2-1. Il quinto confronto è storia recente, ancora una volta perdente e triste nel suo epilogo con capitan Totti che rifila un calcione al discusso Balotelli.

Altro capitolo la supercoppa italiana, a cui si accede vincendo il campionato o trionfando in Coppa Italia. Oltre al già ricordato appuntamento del 2001 la Roma vi giunge pure nel 2006, 2007 e 2008. indovinate contro chi? Naturalmente contro l’inter, con un bilancio ancora una volta negativo, due per l’Inter e una per la Roma. Ma è passata alla storia la partita del 2006 in cui la squadra romana, in vantaggio di tre gol, si fece rimontare e perse 4-3. Un epilogo degno del miglior Tafazzi.

Dulcis in fundo, la serie A. Qui si raggiunge l’eden di ogni sostenitore di De Coubertin. “L’importante non è vincere ma partecipare” sembra essere il motto dei giallorossi che incredibilmente riescono nell’impresa di giungere secondi ben 5 volte in soli 10 anni. Di mezzo c’è anche lo scandalo di Calciopoli, che scombina le carte ma sempre senza coinvolgere i lupacchiotti.

Complessivamente, nel decennio preso in esame, il rendimento della squadra è stato molto alto. È la seconda formazione, proprio alle spalle dell’Inter, ad aver conquistato il maggior numero di punti in campionato sommando tutte e 10 le stagioni. Una piccola critica semmai può esser fatta sul versante caratteriale, che può influire, e non poco, sull’esito finale e che è sempre mancato alla Roma. Proprio in quest’ottica a ottobre dello scorso anno fu assunto Gian Paolo Montali (già coach nel volley e consulente per la Juventus) nel ruolo di coordinatore e ottimizzatore delle risorse umane dell’Area Sportiva. Una denominazione criptica quanto semplice nei fatti: catalizzatore e motivatore.

Speriamo per i giallorossi possa essere il tassello definitivo che risolva anche gli ultimi problemi di una delle compagini più tifate d’Italia, per il momento ci limitiamo a constatare questa strana storia, rendendo comunque onore per il cammino fatto, alla Roma. E pensando, con un sorrisino, che questo 2010 non è ancora andato in archivio, mancando 2 giornate al termine del campionato e la supercoppa di questa estate, ancora una volta tra Roma e Inter; come andrà a finire?