Ostaggi italiani uccisi: agguato non esecuzione, “crivellati di proiettili”
10 Marzo 2016
Salvatore Failla e Fausto Piano, i due tecnici italiani della Bonatti uccisi in Libia, sono stati ammazzati durante uno scontro a fuoco, lo dimostrerebbero le decine di colpi di fucile mitragliatore che hanno colpito i nostri due connazionali al torace e alle gambe. Verrebbe quindi confermata la pista dell’agguato e dello scontro tra miliziani pro Isis ed esercito libico, che aveva preso quota nelle ore successive alla notizia della morte dei due italiani. I miliziani islamisti sarebbero stati attaccati dai regolari nei pressi di Sabrata il 2 marzo durante il trasferimento dei due ostaggi a un’altra prigione a trenta chilometri fuori dalla città libica. Verrebbe quindi smentita la tesi della esecuzione che era stata fatta circolare da ambienti politici libici nei giorni scorsi. In ogni caso non sarà facile capire come sono andate le cose, viste le denunce fatte dai familiari delle vittime, la moglie di Failla in particolare, su come sono state condotte le indagini in Libia e su eventuali prove che rischiano di essere andate in fumo. I corpi delle vittime sono stati lavati, cancellando la eventuale presenza di polvere da sparo nei pressi dei fori dei proiettili. Manca anche una testimonianza video della autopsia.