Pa: l’Italia spende un punto Pil in più rispetto alla Germania
25 Giugno 2016
La Pubblica amministrazione (Pa) italiana spende troppo per l’acquisto di beni e servizi. È quanto emerge da un confronto sulla spesa per consumi elaborato dalla Cgia. La spesa per consumi intermedi della Pa italiana si attesta attorno ai 90 miliardi di euro e pesa per il 5,6% del Pil, un dato più elevato rispetto al resto d’Europa.
La Cgia rivela che la principale voce di spesa è la sanità con 30,5 miliardi di euro spesi per l’acquisto di beni e servizi nel 2014, pari all’1,9% del Pil: più che doppio rispetto a quanto sostenuto in media dai paesi dell’Area dell’Euro (0,9%).
Dopo la sanità seguono le spese per “Servizi generali della Pa” (i costi di funzionamento e di amministrazione di tutti i livelli di governo) con ben 15,8 miliardi di euro. E, subito, dopo, ben 10,8 mld di euro quelle per la “Protezione ambientale” (ovvero manutenzione idro-geologica, asporto, e smaltimento rifiuti, trattamento acque reflue, fognature).
Se nell’ultimo decennio la spesa per consumi intermedi è cresciuta del 25% le cause vanno individuate soprattutto nella sanità e nella protezione ambientale. Dal 2004 al 2014 la spesa per consumi intermedi nella sanità è esplosa tremendamente (+61,5%) passando da 18,9 a 30,5 miliardi di euro del 2014, mentre quella per la protezione ambientale, ascrivibile per la larga maggioranza alla gestione dei rifiuti, è salita del 78,9%. Risultano invece in calo le spese intermedie per i servizi generali della p.a (-7,7 per cento in 10 anni).