Pa, via libera del Cdm ai 5 decreti Madia
24 Febbraio 2017
di Redazione
C’è il primo via libera del Consiglio dei ministri a cinque decreti attuativi della riforma P.a. targata Madia che così arriva al traguardo. Protagonista dell’ultimo pacchetto è dunque la riforma degli statali, definita dalla ministra Madia il “miglior biglietto da visita” per il rinnovo del contatto dei dipendenti pubblici. In cascina ci sono 1,2 miliardi e altrettanti dovrebbero arrivare con la prossima legge di Bilancio. Tra i ritocchi dell’ultimo minuto ai testi compare anche una clausola che fa chiarezza sulle conseguenze dei licenziamenti illegittimi.
E’ confermata la reintegra, come nel ‘vecchio’ articolo 18, definendo così la questione dopo le novità delle legge Fornero e del Jobs act. Su un aspetto però ci si allinea al tetto massimo del privato: il risarcimento non potrà superare le 24 mensilità.
Tra le principali novità individuiamo sicuramente quel che riguarda il pubblico impiego. Il decreto in questione apporta modifiche e integrazioni al Testo Unico del pubblico impiego, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Contiene disposizioni mirate al raggiungimento dei seguenti obiettivi: la disciplina delle forme di lavoro flessibile, anche al fine di prevenire il precariato; l’introduzione di norme in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti (norme contro i furbetti del cartellino); lo svolgimento dei concorsi in forma centralizzata (estesa alle Regioni); l’integrazione dei disabili nell’ambiente di lavoro.
Il decreto introduce, poi, il meccanismo per la valutazione delle performance dei dipendenti pubblici e persegue l’obiettivo di ottimizzare la produttività e di garantire l’efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Con il decreto vengono introdotti criteri di valutazione dei dipendenti pubblici, di riconoscimento del merito e della premialità, anche con il ruolo attivo dell’utenza ai fini della valutazione della performance organizzativa, mediante la definizione di sistemi di rilevamento della soddisfazione degli utenti in merito alla qualità dei servizi resi.
Un’ultima novità è individuabile nel documento unico per le auto. Il libretto di circolazione va in pensione, venendo unito al certificato di proprietà ed eliminando una duplicazione inutile dei dati di circolazione e di proprietà di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi. Il decreto razionalizza i processi di gestione dei dati di circolazione e di proprietà, istituendo un unico documento, la carta di circolazione redatta su modello europeo che verrà rilasciata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ferma restando la responsabilità, in capo a ciascuna amministrazione (Ministero e Pubblico registro automobilistico-PRA) dei dati in esso contenuti.