Padoa Schioppa presenta la Finanziaria 2008 al Senato

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Padoa Schioppa presenta la Finanziaria 2008 al Senato

03 Ottobre 2007

“E’ una manovra molto diversa da quella passata. Per la prima volta da molto tempo abbiamo una riduzione
del disavanzo senza dover effettuare una manovra correttiva e
disponiamo anche di risorse aggiuntive”, con queste parole Tommaso Padoa-Schioppa ha presentato stamani al Senato la Finanziaria per il
2008.

Le risorse, ha continuato il ministro, serviranno “per iniziare a ridurre le
imposte, partendo come giusto da quelle gravanti sulle categorie più
deboli; per garantire gli investimenti in infrastrutture per lo
sviluppo nei prossimi anni; per attuare in toto il protocollo di intesa
su welfare; per onorare gli impegni internazionali di aiuto allo
sviluppo”.

“In un anno i nostri conti sono usciti fuori dalla zona di pericolo» ha continuato TPS. “Questa è la chiara verità che nessuna campagna di comunicazione può cancellare”. “Il riconoscimento internazionale è stato amplissimo. In un anno l’abbandono della pratica miope dei condoni e la serietà degli accertamenti fiscali ha determinato un cambio di rotta davvero forte. L’aumento di gettito è, certo, dovuto anche alla ripresa dell’econonomia, ma in larga misura un primo importantissimo frutto della lotta all’evasione”.

 Il ministro dell’Economia ha rivendicato al governo Prodi di “aver posto la questione del debito e la questione dell’evasione fiscale al centro dell’attenzione” sottolineando come queste rappresentano “le vere anomalie della finanza pubblica italiana, alle quali questa manovra cerca di porre riparo”. Abbiamo – ha continuato TPS “il terzo debito pubblico al mondo in valore assoluto: 1600 miliardi di euro”, ovvero, “1200 euro all’anno, in media, in testa ad ogni italiano, compresi i neonati”. E abbiamo un’evasione fiscale “fuori linea rispetto alla media europea”.

Poi Padoa-Schioppa ci tiene a precisare alcuni punti della manovra del prossimo anno “la pressione fiscale è alta in Italia, anche se non più alta di quella di Paesi a noi vicini. Ma sono del tutto fuorvianti le campagne di propaganda e disinformazione che tendono a presentare il recupero dell’evasione come un aumento delle imposte. No: semplicemente, paga il dovuto chi prima non pagava”. Ci sarà “una manovra di restituzione fiscale, semplificazione, investimenti, riqualificazione della spesa pubblica, rafforzamento del sistema di protezione sociale”

Apre poi il capitolo sulle infrastrutture, specificando che l’importo complessivo previsto è pari a quasi 35 miliardi di euro e “una quota significativa è destinata al Mezzogiorno”; sulle case popolari: per cui si vogliono rendere disponibili 8.000 abitazioni l’anno per i prossimi 10 anni, da destinare ai ceti più bassi. Padoa-Schioppa annuncia poi che il collegato sul welfare sarà presentato entro metà ottobre: “Poiché la copertura di queste misure è nella Finanziaria, è irrinunciabile per il Governo che le Camere garantiscano la deliberazione definitiva almeno di questo collegato entro il 31 dicembre 2007”.

Un passaggio è dedicato anche ai costi della politica: “Nel quadro del disegno di riforma costituzionale che inizierà il suo iter a breve alla Camera il governo auspica e sostiene una forte riduzione del numero dei parlamentari sia dalla prossima legislatura, una riduzione di dimensione mai osata”. Sulle spese correnti, il ministro afferma che “il governo continuerà a fare la sua parte” e ricorda che da un anno “ha attuato la riduzione del 30% del compenso dei ministri”.

In Italia – continua il ministro – ci sono “troppe province, troppi uffici, troppi tribunali”, insomma sono troppe “le strutture inutilmente pesanti”. “Gli sprechi quantitativamente maggiori – dice Padoa-Schioppa – ritengo non siano quelli della politica, moralmente più gravi, bensì quelli del malo uso delle risorse pubbliche nei diversi comparti dell’amministrazione. E per malo uso non intendo la scarsa applicazione al lavoro, i cosiddetti fannulloni, che pure esistono al fianco di tanti impiegati e funzionari coscienziosi. Intendo strutture inutilmente pesanti”.

“La manovra di bilancio si fonda su stime di crescita prudenti”, conclude TPSo, facendo riferimento alla previsione di aumento del Pil dell’1,9% nel 2007 e dell’1,5% nel 2008 e anche agli effetti della crisi dei mercati Isa. “Ritmi ancora insufficienti – aggiunge – ma lo spazio per crescere c’è”.