Padoan, banche: ecco come funzionano rimborsi e arbitrati

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Padoan, banche: ecco come funzionano rimborsi e arbitrati

01 Maggio 2016

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha annunciato, oltre alle misure sulle “procedura fallimentari” per accelerare il recupero crediti,  che è in arrivo il decreto con i criteri per i ristori degli obbligazionisti delle 4 banche. Lo ha fatto in occasione del question time alla Camera. La struttura del provvedimento dovrebbe articolarsi di due grandi capitoli: il meccanismo che regolerà l’indennizzo per gli obbligazionisti delle vecchie Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti, azzerati dopo il salvataggio degli istituti e le misure per imprimere una forte accelerazione al recupero crediti( necessarie per far partire il mercato italiano dei crediti deteriorati).

Secondo le ultime stime, tra il 2005 e il 2012 sono stati sottoscritti bond per 228 milioni su un totale di 330 che sono stati azzerati dopo la procedura di risoluzione. In questo senso, quasi il 70% degli obbligazionisti verrebbe risarcito in maniera automatica senza ricorrere allo strumento dell’arbitrato. È qui, però, che sorgono le prime perplessità da Palazzo Chigi. Si starebbe pensando di fissare delle soglie di reddito (“abbastanza alte” dicono dal governo) oltre le quali si dovrebbe comunque passare per l’arbitrato anche se si sono sottoscritte obbligazioni prima dell’agosto 2013.

Se questo scenario dovesse avverarsi, dei 10.559 obbligazionisti complessivi, almeno 2.000 sarebbero sicuri di dover ricorrere all’arbitrato dell’Anac. A questi si dovrebbero aggiungere gli altri risparmiatori con una soglia di reddito ritenuta “eccessiva”. Per i risparmiatori si profila un doppio binario, ristoro automatico, ma con paletti legati a reddito e investimento, per i bond acquistati prima dell’agosto 2013 e il passaggio dall’arbitrato per tutti gli altri. Era il 2013, infatti, quando scattarono le regole Ue sul burden sharing. Sul fronte del recupero crediti arriveranno diverse misure, in parte anticipando norme già contenute nella riforma del processo civile e del diritto fallimentare. 

Il doppio binario per i ristori, automatici per i bond acquistati prima di agosto 2013 e ricorso all’arbitrato per chi li ha sottoscritti dopo, dovrebbero portare davanti all’arbitro un po’ meno di duemila degli oltre diecimila obbligazionisti che hanno visto azzerati i loro titoli dopo il salvataggio delle 4 banche. Il ministro dell’Economia ha però tenuto ad assicurare che «le risorse non saranno razionate» e che non ci sarà «il rischio che ad un certo punto qualcuno possa non trovare più i soldi». 

Nella legge di stabiltà c’era un fondo con tetto di 100 milioni di euro per gli indennizzi, ora, con questo decreto “le risorse non saranno tali da razionare chi ha diritto. Ci saranno soldi per tutti quelli che hanno diritto”. Ma di fronte alla svolta, che secondo Renzi risana la ferita aperta, si scatena già la furia dei consumatori. In particolare nei confronti del tetto dei 35 mila euro, giudicato troppo basso e che quindi sarebbe destinato potenzialmente ad escludere buona parte dei risparmiatori rimasti stretti nel decreto di novembre.