Padoan chiede flessibilità alla Ue, le renziane del Pd no

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Padoan chiede flessibilità alla Ue, le renziane del Pd no

03 Febbraio 2016

Il ministro Padoan ribatte al presidente della commissione Ue, Juncker, dicendo che all’Italia spetta la flessibilità dei conti. “Lo sforzo di riforme dell’Italia ci porta a chiedere con tutto il diritto la gestione di una politica fiscale più flessibile, come previsto dalle regole europee,” dice Padoan durante un incontro organizzato da Aspen Institute con il ministro inglese George Osborne.

 

“Non è una cosa che ci stiamo inventando, lo dico con fermezza”, sottolinea Padoan che invita Bruxelles a chiudere la questione flessibilità. “Ci auguriamo che la risposta sia sciolta presto per evitare momenti di incertezza”. Padoan parla anche di banche, “sollecita” il nostro sistema bancario e finanziario “ad approfittare di una Ue più forte e integrata”, difende la patrimonializzazione dei nostri istituti di credito nonostante i fallimenti delle 4 banche Etruria compresa.

 

“C’è compatibilità assoluta tra la nostra politica di bilancio e la politica di riforme,” spiega Padoan tornando sull’argomento flessibilità, “c’è un’agenda di riforme strutturali e di investimenti di pubblici che permette di utilizzare le clausole di flessibilità che io non ho mai considerato come indebolimento della disciplina”. L’Italia, secondo il ministro “non chiede nuova flessibilità, come ho sentito dire ad autorevoli esponenti europei, ma quella già prevista e inclusa nella Legge di stabilità approvata dal Parlamento”.

 

Padoan risponde indirettamente al commissario Moscovici che sulla flessibilità italiana è stato chiaro “c’è una cosa che non capisco: il perché sui dossier di bilancio siamo in una controversia con il governo italiano, quando l’Italia è già il paese che beneficia di più flessibilità, rispetto al resto della Ue”. “La discussione proseguirà, ma non si può senza sosta aprirne di nuove, di discussioni sulle flessibilità”, ha detto secco Moscovici, aprendo le porte al popolare Weber:  "La Commissione europea negli ultimi anni ha dato massima flessibilità. Ma ora anche i commissari socialisti, penso a Moscovici, constatano che non ci sono più ulteriori margini per maggiore flessibilità”. “Sarebbe auspicabile da parte di tutti  prendere coscienza dello stato dei fatti”, chiaro messaggio all’Italia.

 

Ma un momento, ieri le renziane del Pd in Europa, Bonafè e Picierno hanno reagito all’unisono alle parole di Moscovici: “nessuno chiede nuove flessbilità”, ha detto Simona Bonafe, europarlamentare dem. “Vorrà dire che d’ora in avanti l’Italia farà come la Francia che puntualmente non rispetta le regole europee”.  A farle eco la collega Pina Picierno "forse a Moscovici è sfuggito che l’Italia non ha chiesto nuova flessibilità. Non vorrei si fosse distratto, come spesso accade nei confronti della Francia quando non rispetta le regole europee".

 

Insomma, Padoan dice che la flessibilità serve ancora all’Italia, le renziane in Europa sostengono che non l’abbiamo chiesta. La sintesi? Non ne abbiamo chiesta di nuova. Ora non sarà che il problema più che essere le incomprensioni tra Ue e Italia comincia a diventare l’incomunicabilità tra renziani e Ministero dell’Economia?