Padoan non è d’accordissimo sul taglio delle tasse: “Vedremo, vincoli conti molto stretti”

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Padoan non è d’accordissimo sul taglio delle tasse: “Vedremo, vincoli conti molto stretti”

05 Giugno 2016

A dispetto di quanto detto e ripetuto nelle ultime settimane, Padoan frena sul taglio delle tasse. Seppur in maniera non troppe evidente gela gli entusiasmi di quanti spingono per una riduzione dell’Irpef già dall’anno prossimo. Infatti, il ministro dell’Economia si è mostrato molto prudente ed ha asserito: “Vedremo. I tagli alle tasse per le imprese sono già previsti, se c’è spazio per farne di ulteriori per le famiglie, li faremo. Però ci sono i vincoli di bilancio, che sono assai stretti.”

L’analisi di Padoan parte da questa premessa: il governo può intervenire con incentivi fiscali a favore dell’innovazione, ma sul fronte della contrattazione la parola va alle parti sociali.

Invitato al Teatro Auditorium di Trento, e sfruttando il tema centrale, quello del sostegno fondamentale della produttività, lancia una sorta di appello: “Mi piacerebbe che si smettesse di parlare di flessibilità e si parlasse più di produttività. Molte imprese sono sulla frontiera avanzata della tecnologia, ma moltissime faticano da questo punto di vista. Occorre colmare il gap”.

Padoan passa poi a difendere le riforme varate dal Governo, a partire dal Jobs act (“che ha cambiato il mercato del lavoro”) e rilancia: “gli investitori esteri mi chiedono due cose, una giustizia civile più celere e la riforma della pubblica amministrazione” .

Sia Padoan che Visco hanno evocato l’inquietante incognita che pesa sui destini dell’Europa e della sua economia. Se vincesse la Brexit, dice il governatore, “ci saranno forze che cercheranno di seguire l’esempio della Gran Bretagna, che prendono vita da questi fenomeni e che poi portano tumulti sui mercati finanziari”. Padoan condivide, e aggiunge: “La miglior linea di difesa sarebbe quella di annunciare, da parte dei paesi europei, che il processo europeo di integrazione va avanti e si rafforza”.