Padoan: “Renzi ce la farà, può iniziare lungo ciclo virtuoso per Italia”
11 Giugno 2014
di redazione
Il ministro della economia Padoan parla da New York e si dice convinto che "l’Italia abbia tutte le possibilità per iniziare un circolo virtuoso molto positivo e duraturo". Intervistato a New York da RaiNews 24, Padoan ha invitato i ‘professionisti del pessimismo a vedere cosa accadrà fra "sei mesi" per capire cosa è stato fatto dal Governo Renzi. Si vedranno allora, secondo Padoan, segni tangibili, sempre più forti, che l’economia italiana sta uscendo da una fase molto dura, due anni di recessione in cui il prodotto e’ crollato di 10 punti e quindi cominceranno a esserci prospettive concrete di occupazione e di crescita". Secondo il ministro della economia, per l’Italia "La via maestra per ridurre il debito pubblico e’ la crescita". Affermazione che fa il paio con la risposta alla tedesca FAZ, occorre: ”spingere l’Ue su un percorso di crescita maggiore è interesse di tutti gli stati membri, per garantire un futuro migliore agli europei, anche a quelli che stanno bene”. "Posso anticipare che la presidenza italiana dell’Unione europea, che comuncia tra qualche settimana. mettera’ al primo posto crescita e occupazione. Lavoreramo insieme ai nostri colleghi europei per dare contenuti operativi a questa idea". Sul tema corruzione, Padoan ha detto che "il governo Renzi sta lavorando su piu’ fronti, anche quello della corruzione che sta affrontando con efficacia e determinazione", aggiungendo che "il problema della corruzione diventera’ sempre meno un problema". Secondo il ministro negli Usa c’è fiducia e voglia di investire in Italia, ma ora è indispensabile per il governo continuare nel programma di riforme: "riforma istituzionale, la riforma del lavoro, la riforma della pubblica amministrazione" e poi, ha aggiunto, e "molte altre cose, che fanno meno notizia e che sono altrettanto importanti come la delega fiscale, i pagamenti del debiti della pubblica amministrazione e la spending review, cioe’ l’efficientamento della spesa pubblica".