Padre Bossi: l’appello dell’ambasciatore italiano
21 Giugno 2007
di redazione
“Sono qui per tentare di creare un canale di comunicazione con i rapitori di padre Giancarlo Bossi”, ha detto Rubens Anna Fedele, ambasciatore italiano nelle Filippine, in una conferenza stampa
“Se i sequestratori hanno paura di parlare con la polizia perché potrebbe arrestarli o di parlare con l’esercito perché potrebbe sparare contro di loro, se non vogliono parlare con le autorità civili perché non hanno fiducia in loro, io sono qui”
L’ambasciatore ha precisato che non potrà “agire su nulla” senza il consenso del governo filippino. Ma “vogliamo che i sequestratori ci parlino delle condizioni di Padre Bossi, della sua salute. Cosa vogliono, quali condizioni pongono per il suo rilascio? Non vogliamo sapere chi siano ma perché l’hanno fatto” ha concluso l’ambasciatore, definendo come “mere speculazioni” le voci su una presunta richiesta di riscatto ed escludendo in ogni caso l’ipotesi di pagarlo.