Pagano contro Chiavaroli, il Pdl va diviso ai congressi

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Pagano contro Chiavaroli, il Pdl va diviso ai congressi

20 Febbraio 2012

Angelino Alfano era stato chiarissimo nel giorno del suo insediamento da segretario nazionale del Pdl: basta con l’ambiguità nei rapporti con alleati di liste civiche. A Pescara l’hanno preso alla lettera e la prima conseguenza è stato l’aut aut all’indirizzo di Carlo Masci, leader di Pescara futura: «O dentro o fuori». Masci è assessore regionale al bilancio in Regione sotto il simbolo del Pdl, ma in Comune e in Provincia non ha mai fatto sconti a nessuno, tanto meno al Pdl, per assicurare peso e visibilità alla sua lista civica.

«E’ ora che questo atteggiamento finisca», hanno sentenziato i pescaresi del partito di Berlusconi e di Alfano. L’effetto è stato dirompente, alla luce della frattura che si è consumata sabato all’interno del Pdl a Pescara, a una settimana dai congressi cittadino e provinciale in programma sabato (il primo) e domenica (il secondo). Ciascuno dei due organismi eleggerà trenta componenti, quindici legati di diritto alla lista vincente e gli altri da inserire in base alle percentuali di voto secondo il cosiddetto metodo dont. Il partito s’è spaccato in due e a guidare le opposte fazioni, leggi le liste per il congresso cittadino – candidati alla poltrona di coordinatore finora occupata dal senatore Andrea Pastore – saranno da una parte la giovane consigliera regionale e comunale Federica Chiavaroli e dall’altra il veterano Nazario Pagano, presidente del consiglio regionale.

Il mezzo partito che sostiene Chiavaroli vuol tenere Masci al proprio interno – Carlo è infatti inserito tra i candidati di quella lista ed ha anche contribuito a rafforzare il partito raccogliendo ben tremila tessere – a patto però che ponga fine all’esperienza di Pescara futura: insomma, si ritengono maturi i tempi della fusione ovvero della confluenza formale di Pescara futura nel Pdl. «Uniti si vince, divisi si perde» è il criterio ispiratore di quest’alleanza e come Chiavaroli la pensano – tra gli altri – esponenti di peso quali Lorenzo Sospiri, Alfredo Castiglione e Guerino Testa. Nell’altra metà del cielo azzurro c’è Nazario Pagano che invece un Masci dentro casa non ce lo vede e non lo vuole per niente, e in sintonia con lui – sempre tra gli altri – sono tre assessori pescaresi del calibro di Marcello Antonelli, Eugenio Seccia e Massimo Filippello, i quali non hanno dimenticato quanto Masci abbia pestato i calli nel Pdl al Comune di Pescara, come quando ha voluto in giunta la sua Cazzaniga a scapito della Panzino, solo per citare un esempio.

Non è da escludere che la spaccatura nel partito possa determinare conseguenze anche sul congresso provinciale, che si celebra domenica. Il coordinatore uscente, Lorenzo Sospiri, punta alla riconferma, sostenuto da una lista capeggiata da Guerino Testa, ma s’annuncia una lista concorrente e non serve aggiungere chi l’abbia ispirata. Se la possibilità di convergere sulla lista unica è sfumata, il fatto che ce ne siano due testimonia un confronto democratico che va interpretato come un segnale di rinnovamento in un Pdl che fino a ieri ha risposto solo al suo leader Berlusconi. Le candidature alla carica di coordinatori cittadino e provinciale sono di tutto rispetto e vinca il migliore. Ma a dirla tutta la sfida va ben oltre e i nuovi organismi incideranno sulla scelta delle candidature alle prossime elezioni (incombono quelle di Montesilvano), specie per le Politiche tra un anno: nel Pdl s’annuncia un gran rinnovamento e i posti al sole saranno limitati. Un motivo in più per vincere. Pagano e Chiavaroli, come anche Sospiri, lo sanno bene.

(Tratto da Il Messaggero)