Pakistan: 73 morti nel week-end
16 Luglio 2007
di redazione
Le autorità pakistane sono al lavoro per verificare un eventuale connessione tra le morti del fine settimana causate da attentati e sparatorie e i fatti avvenuti alla Moschea Rossa.
Secondo, il ministro degli Interni, Aftab Khan Sherpao, il governo starebbe investigando sull’escalation di violenza che ha coinvolto il nord-ovest del paese. Anche se allo stato attuale delle cose non ci sarebbero certezze in tal senso, si deve tenere a mente che la regione nordoccidentale del Waziristan, al confinde col Pakistan, rappresenta una roccaforte dei taliban e di al-Qaida.
Gli attacchi di sabato e domenica sarebbero una reazione violenta delle frange estremiste ultra-religiose alla ri-conquista della Moschea Rossa avvenuta durante la scorsa settimana da parte delle forze di polizia.
Durante la giornata di sabato, due attentatori e una mina anti-carro hanno colpito un convoglio militare vicino alla città di Swat, causando la morte di almeno 24 soldati. Ieri invece, un altro attentatore suicida ha preso di mira un gruppo di aspiranti poliziotti che stavano per essere esaminati prima di entrare al far parte del corpo di polizia locale nella città di Dera Ismail Khan, i morti sarebbero almeno 26, secondo fonti mediche, mentre ci sarebbero anche circa 60 feriti.
Gli incidenti sono avvenuti in seguito alla rottura di un accordo di pace che durava da circa dieci mesi da parte delle forze talebane. Baitullah Mehsud, leader delle forze talebane del Nord, aveva annunciato di voler vendicare la morte del chierico Abdul Rashid Ghazi, capo degli insorti nella Moschea Rossa.