Pakistan, il kamikaze rivendicato dall’Isis fa almeno 70 morti

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Pakistan, il kamikaze rivendicato dall’Isis fa almeno 70 morti

08 Agosto 2016

Il primo a rivendicare l’attacco è stato lo Stato Islamico. Qualche ora dopo è arrivata anche la rivendicazione di Jamaat-ur-Ahrar, fazione dei Talebani pakistani. Lo ha riferito il sito web del quotidiano locale ‘Express Tribune’, ricordando che lo stesso gruppo è stato responsabile della strage compiuta il giorno di Pasqua (lo scorso 27 marzo) in un parco affollato di Lahore. “Jamaat-ur-Ahrar si assume la responsabilità di quest’attacco (a Quetta, ndr) e promette che continuerà ad eseguire attacchi analoghi. Presto diffonderemo un video”, ha riferito in una nota il portavoce del gruppo Ehsanullah Ehsan.

Quello di oggi è il secondo attentato più cruento del 2016, dopo quello di Lahore, appunto, che ha causato 75 vittime. Il governatore del Baluchistan Sanahullah Zehri ha denunciato ai media che a suo avviso l’operazione è stata organizzata dai servizi di intelligence indiani. E assicura: “Ho prove del coinvolgimento nell’attentato del RAW che porterò a conoscenza del primo ministro Nawaz Sharif”.

Intanto sia Sharif sia il comandante in capo dell’esercito, generale Raheel Sharif, si sono recati a Quetta. Il premier, Nawaz Sharif, ha condannato l’attentato e ha detto che “non permetterà a nessuno di perturbare la pace”. Il governo ha proclamato tre giorni di lutto con le bandiere nazionali a mezz’asta.

Da quel che si è appreso, l’esplosione è avvenuta dopo l’uccisione di Bilal Kasi, presidente dell’ordine degli avvocati del Balochistan, la cui salma era stata portata nello stesso ospedale. Dopo l’attentato, alcuni uomini armati hanno aperto il fuoco dentro la struttura colpendo anche giornalisti e avvocati riuniti sul posto.

Il governatore Zehri ha denunciato ai media che a suo avviso l’operazione è stata organizzata dai servizi di intelligence indiani: “Ho prove del coinvolgimento nell’attentato del RAW indiano che porterò a conoscenza del primo ministro Nawaz Sharif.” Intanto sia Sharif sia il comandante in capo dell’esercito, generale Raheel Sharif, si sono recati a Quetta. Tra le vittime anche giornalisti e avvocati, tra cui un cameraman tv, Shahzad Khan, mentre un altro cameraman di Dawn News è rimasto gravemente ferito.