Pakistan: lo stato d’emergenza finirà entro un mese

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Pakistan: lo stato d’emergenza finirà entro un mese

10 Novembre 2007

Il Procuratore Generale pakistano, Malik Mohammed Qayyum, ha dichiarato alla Ap che lo stato d’emergenza finirà entro un mese al massimo, mentre Benazir Bhutto si incontrava con i funzionari del suo Partito del Popolo, uscendo di casa per la prima volta dopo gli arresti domiciliari.

Ieri la polizia aveva alzato barricate costituite da filo spinato e barriere di cemento davanti la casa dell’ex-Primo Ministro pakistano per impedirgli di presentarsi ad una manifestazione anti-governativa. Quando poi i poliziotti se ne sono andati quasi tutti e hanno ripristinato l’agibilità della strada era oramai sera.

La manifestazione avrebbe dovuto tenersi nella vicina Rawalpindi, in risposta allo stato d’emergenza dichiarato dal Generale Musharraf una settimana fa. “Sono veramente contenta che le barricate e il filo spinato siano stati rimossi ed ora posso andare ad incontrarmi con i rappresentanti della società civile negli uffici del mio partito…il ruolo delle Ong nelle società civile è stato molto importante nel movimento per la democrazia del Pakistan”, ha dichiarato la Bhutto intervistata dalla Ap, davanti alla sua abitazione.

Anche Chaudhry Shujaat Hussain, presidente della Lega Musulmana pro-Mushrraf, ha annunciato che lo stato d’emergenza durerà per almeno un altro mese. Il portavoce del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, Gordon Johndroe, ha ribadito a tal proposito la condanna delle nazioni democratiche: “Rimaniamo preoccupati per il continuato stato d’emergenza e per la limitazione delle libertà basilari ed esortiamo le autorità del Pakistan di ritornare velocemente all’ordine costituzionale e alle norme democratiche”.