Palermo. Bambola insanguinata all’Adnkronos: la firma è di Forza Nuova
19 Novembre 2008
Una bambola senza gambe e insanguinata è stata recapitata questa mattina alla redazione palermitana dell’Adnkronos. Il mittente scritto sul pacco inviato all’Adnkronos è “Forza nuova” di Palermo. La bambola era all’interno di una scatola di scarpe dentro un involucro trasparente pieno di sangue. Sotto il pupazzo c’è una lettera dove si legge: “Siamo di fronte ad un genocidio legalizzato”.
Non ha tardato molto la spiegazione del gesto di Forza Nuova. “E’ stato un messaggio choc per riaprire il dibattito sulla 194”, ha spiegato all’Adnkronos stessa Giuseppe Provenzale, coordinatore regionale siciliano di Forza Nuova. E ha continuato: “È in corso un genocidio, sono cinque milioni i bambini non nati in Italia. Se fa orrore un bambolotto con frattaglie di pollo in una scatola, bisognerebbe pensare cosa si può provare davanti ad un bambino massacrato e abortito”. Per Provenzale, si è trattato di un “modo di far parlare nuovamente sull’abrogazione della legge 194”.
Ma anche il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, ha preso posizione sull’accaduto: “Rivendico in pieno la responsabilità dell’azione”. E non solo non nega l’invio del pacco alla redazione palermitana, ma ne assume la “paternità politica a sostegno di un’iniziativa del gruppo femminile ‘Evita Perón’ di Forza Nuova di Palermo”. Fiore ha spiegato che sono le donne di Forza Nuova che hanno voluto sollevare la questione della legge 194 per “chiedere la riapertura del dibattito sull’aborto”.
Le espressioni di solidarietà sono giunte da tutte le posizioni del mondo politico. Per Leoluca Orlando (Idv), “si tratta di una minaccia contro chi cerca con il proprio lavoro di garantire il diritto costituzionale alla libertà di informazione”. “E’ un episodio gravissimo che non va sottovalutato”, è quanto ha dichiarato Dario Franceschini (Pd). Anche Santelli, vicepresidente della commissione Affari costituzionali della Camera e deputata del Pdl, ha espresso la sua solidarietà: “E’ grave quando l’obiettivo diventa la stampa”. Le fa eco anche Dussin (Lega) che ha affermato: “In un Paese democratico tutti gli organi di informazione sono indispensabili, e come tali devono essere tutelati e garantiti non solo dallo Stato, ma anche dai cittadini e da tutte le forze politiche”.
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha mandato una nota esprimendo la propria solidarietà e preoccupazione per le intimidazioni giunte ad alcune redazioni giornalistiche di Palermo. Per Fini, il fatto è “un’inquietante e intollerabile forma di violenza derivante da un fanatismo che desta allarme nelle istituzioni e in tutti coloro che credono nel confronto libero e democratico”.
Non potevano mancare neanche le dichiarazioni del presidente emerito Cossiga che ha commentato in questo modo l’accaduto: “Si tratta di un gesto che può sembrare folle ma per l’esperienza che ho talvolta gli atti pericolosi vengono nascosti dietro un velo di follia”. La solidarietà del Governo è giunta con un telegramma inviato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, al direttore dell’Adnkronos, Pippo Marra: “caro Direttore, esprimo a lei e alla sua redazione tutta la mia solidarietà per le minacce ricevute dall’Adnkronos a Palermo”.
Nel frattempo la procura di Palermo ha aperto un’inchiesta sul pacco contenente una bambola insanguinata recapitata alla redazione palermitana. A darne conferma è il Procuratore capo di Palermo e numero uno del pool antimafia Francesco Messineo che ha commentato: “Stiamo in attesa degli atti che ci porteranno le forze dell’ordine e poi avvieremo formalmente l’inchiesta, che è un atto dovuto”.