Palermo. Sequestrati beni per 6 mln di euro ad affiliati Lo Piccolo
31 Luglio 2009
di redazione
Beni per 6 milioni di euro sono stati sequestrati a Giovanni Botta, 46 anni, Pietro Cinà, 45 anni, e Fabio Chianchiano, 44 anni, arrestati nell’ambito delle operazioni "Addiopizzo" perché ritenuti appartenenti al clan mafioso di San Lorenzo-Tommaso Natale, capeggiato dai boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo.
Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo che ha accolto le proposte avanzate dal questore Alessandro Marangoni.
Il patrimonio sequestrato è costituito da beni immobili e mobili, aziende e conti correnti tutti riconducibili secondo gli investigatori a Botta, Cinà e Chianchiano. In particolare, tra i beni sequestrati a Palermo a Botta, figurano il 50% della società Eurocar Snc con sede in via dell’Olimpo, un’impresa individuale in viale Resurrezione, i punti scommessa Snai in via della Ruserrezione e in piazza Tommaso Natale e una lussuosa villa con piscina costituita da 3 appartamenti in via Trapani Pescia del valore di circa 2 milioni di euro, conti correnti e rapporti bancari. A Pietro Cinà sono stati sequestrati le imprese individuali Tecnoimpianti, l’azienda La Casbah in piazzetta Sferracavallo per commercio al dettaglio di articoli da regalo, abbigliamento e accessori, l’azienda Cinà con sede a Capaci, un fabbricato a Vallelunga Pratameno (CL) di circa 130 mq, un terreno a Vallelunga Pratameno (CL) di un ettaro e un auto Mitsubishi Pajero. I beni riconducibili a Chianchiano, invece, sono l’impresa Chianchiano Fabitel per il commercio di apparecchi e attrezzature per le telecomunicazioni e la telefonia, con sede a Palermo, e conti correnti e rapporti bancari per 60 mila euro.
Gli accertamenti patrimoniali sono scattati dopo il ritrovamento di un copioso carteggio sequestrato nel corso delle operazioni che hanno portato all’arresto di Francesco Franzese e dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo: furono rinvenuti pizzini, libri mastri, contabilità relative alle attività criminali dalla famiglia mafiosa di San Lorenzo.