Palermo. Truffa ai danni della Ue, 11 denunce

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Palermo. Truffa ai danni della Ue, 11 denunce

01 Luglio 2010

I finanzieri della compagnia di Termini Imerese (Palermo) hanno scoperto una truffa ai danni dell’Unione europea denunciando 11 persone accusate, a vario titolo, di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. In particolare, è stato denunciato il titolare di un agriturismo, ma anche due professionisti, due funzionari comunali e sei imprenditori per emissione e utilizzo di fatture false.

La complessa indagine ha preso il via da un’attività info-investigativa per il controllo delle uscite del bilancio comunitario e nazionale e della regolare concessione delle domande di agevolazione per l’erogazione di finanziamenti nel settore degli agriturismi percepiti da alcune società che operano nella zona di Termini Imerese. Così, le Fiamme gialle sono arrivate al complesso agrituristico di Cerda, dove sono state riscontrate una serie di anomalie contabili. L’amministratore della struttura "al fine di acquisire illecitamente i contributi agevolativi concessi annualmente dall’Ispettorato provinciale dell’agricoltura di Palermo, non aveva alcuna remora nel certificare fittiziamente l’avvenuto completamento degli investimenti relativi alle opere murarie -spiegano dalla Guardia di finanza- nonchè l’acquisto delle attrezzature, degli impianti e degli arredi e nell’utilizzare fatture per operazioni inesistenti emesse da alcune società per un importo di circa 430 mila euro".

Un ruolo fondamentale è stato esecitato, secondo la Finanza, "da fittizio impianto contabile" che sarebbe stato realizzato dall’amministratore dell’agriturismo, destinatario delle agevolazioni. La truffa ai danni della Comunità europea ha permesso al titolare dell’agriturismo di ottenere indebitamente, contributi, già erogati per 215 mila euro. Le indagini dei militari della compagnia di Termini Imerese sono ancora in corso per definire ulteriori responsabilità penali a carico di due professionisti, un agronomo di Palermo e un architetto di Montelepre e di due funzionari comunali, tutti indagati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Infine, è stata proposta alla Procura l’eventualità di sottoporre tutte le opere murarie realizzate alla misura del sequestro preventivo e all’applicazione del sequestro per equivalente, cioè corrispondente alla somma truffata dall’imprenditore.