Pallottola vagante a capodanno, si costituisce figlia del boss
04 Gennaio 2009
di redazione
Si è costituita Emanuela Terracciano, la 22enne figlia del boss Salvatore ricercata per omicidio volontario per aver sparato quella pallottola vagante che poco dopo la mezzanotte di Capodanno ha ucciso Nicola Sarpa, 24 anni, affacciato al balcone di casa sua nei Quartieri spagnoli a Napoli. Si è presentata ieri pomeriggio al carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta accompagnata dall’avvocato Gaetano Inserra. "E’ costernata e sconvolta per l’accusa che le è caduta addosso, quando ha saputo che il suo nome era riportato dai media e mi ha telefonato subito manifestando la sua volontà di costituirsi". E’ questa la versione dell’avvocato che sottolinea che Emanuela, conosceva da sempre Nicola, che viveva nello tesso stabile della nonna.
Ma sarebbe proprio per questo che la figlia del boss era lì, sotto casa della vittima, la notte di Capodanno: per salutare la nonna. Nicola si era affacciato al balcone al secondo piano della sua casa in di vico Trinità degli Spagnoli n.4, per chiamare il fratellino preoccupato dei botti e della bagarre, quando è stato colpito da un proiettile vagante alla testa.
"La ragazza si era recata presso lo stesso stabile ove risiede la famiglia della vittima per salutare la propria nonna e, nell’allontanarsi a bordo di un motorino, ha esploso un colpo di arma da fuoco verso l’alto che ha colpito il Sarpa", è questo il risultato delle indagini della squadra mobile, così come si legge in una nota della questura di Napoli.
Emanuela è figlia di Salvatore Terracciano, boss in carcere capo dell’omonimo gruppo camorristico dei Quartieri Spagnoli che nel 2006 aveva iniziato a collaborare con la giustizia, interrompendo poi la sua collaborazione; è, invece, a tutt’oggi, collaboratore il figlio Edoardo, il fratello di Emanuela, la quale aveva rifiutato di aderire al programma di protezione. Ora l’accusa per la ragazza è pesante: il magistrato ha emesso provvedimento di fermo per i reati di omicidio volontario e porto abusivo d’arma da fuoco.
E’ certo, dalle testimonianze di numerosi abitanti dei quartieri spagnoli, che durante la notte di San Silvestro i festeggiamenti sono stati costellati dalla esplosione di numerosi colpi di arma da fuoco. I segni sono visibili anche nei fori di proiettile sulle saracinesche di diversi negozi e dai bossoli rinvenuti nelle strade dei vicoli il giorno dopo.
Ora si attende l’esito degli accertamenti di medicina legale e la perizia balistica. Intanto Emanuela si è costituita: "Ha accolto il nostro invito – ha dichiarato il questore di Napoli Antonino Puglisi, aggiungendo che "questo fatto dimostra la sua volontà di chiarire come siano andati effettivamente i fatti quella notte". Ma Puglisi ha anche spiegato che da parte della gente del quartiere sono arrivate "indicazioni utili" per risalire all’identità della giovane. "Testimonianze che si sono aggiunte al lavoro della Scientifica e della squadra mobile di Napoli che hanno così potuto ricostruire la scena del delitto".
fonte: APCOM