Papa Eugenio

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Papa Eugenio

24 Ottobre 2005

Eugenio Scalfari è convinto che sarebbe un Papa migliore di quello in carica. Fino a qui niente da dire, probabilmente con l’aria che tira non è neppure il solo. Noi però non siamo tenuti a credergli sulla parola e poiché ci pare improbabile che gli sia data l’occasione di dimostrarlo con i fatti ci atteniamo a quello che scrive.
Il suo articolo sulla Repubblica di domenica scorsa ci conforta e definitivamente nel ritenere preferibile il Papa che c’è rispetto al Papa che lui potrebbe essere. Per inciso in quell’articolo Scalfari sembra credere che sarebbe stato un Papa migliore anche del precedente, ma su questo, per ora, soprassediamo.
Nello scritto dell’ex direttore di Repubblica si affrontano le questioni sollevate dal messaggio di Papa Benedetto XVI al convegno di Norcia su ‘Libertà e Laicità’. A Scalfari evidentemente non è piaciuto, ma soprattutto, ci pare di poter dire, non lo ha capito.
Dice il Papa nel suo messaggio: esiste una ‘essenza dell’uomo’ nella quale sono inscritti i suoi diritti fondamentali e per tanto questi diritti promanano da colui che ha creato l’uomo e la sua essenza. Chi non crede nell’opera del Creatore può comunque attenersi a quella stessa ‘essenza’ e alle ‘istanze etiche’ che vi risiedono. In questo modo, conclude il messaggio, credenti e non credenti possono collaborare nella fondazione di uno Stato ‘sanamente laico’.
Scalfari però la pensa diversamente e ce lo spiega in una succinta lezioncina. Per lui l’unico diritto fondamentale dell’uomo è quello di sopravvivere e sopraffare. Quindi o si accettano le norme divine ma allora si scivola nella teocrazia, oppure si prende il punto di vista laico il cui unico fondamento è quello di educare e magari punire.
Il fatto è che mentre è forse possibile per Scalfari smettere di pensare come Scalfari, magari anche solo per un momento, non è invece possibile per il Papa smettere di pensare come il Papa.
Per questo dovrebbe essere chiaro anche al ‘Fondatore’ che quando Benedetto XVI fa una proposta ai non credenti non smette di credere. Dice loro in sostanza: io credo che ci sia un po’ di Dio in ogni uomo e ciò lo rende libero e degno come persona. Voi invece fate ‘come se’ e prendete quella libertà e quella dignità a fondamento delle vostre leggi e delle vostre norme. Vedrete che ne verrà fuori uno Stato migliore, in cui credenti e non credenti potranno convivere con pienezza e armonia.
Scalfari propone al Papa di fare il contrario. Chiede al Vicario di Cristo di fare ‘come se non’. E questo ci sembra francamente un’enormità.