Papa Francesco nella Giornata Mondiale della Pace: Wojtyla esempio di non violenza

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Papa Francesco nella Giornata Mondiale della Pace: Wojtyla esempio di non violenza

12 Dicembre 2016

Madre Teresa, Martin Luther King e Wojtyla sono profeti della non violenza per Papa Francesco. Bergoglio ha ricordato “la speciale influenza che hanno esercitato il ministero e il magistero di san Giovanni Paolo II” in Europa, durante gli anni Ottanta, uno dei temi toccati dal messaggio nella Giornata mondiale della Pace che sarà celebrata il primo gennaio prossimo. Seguendo l’esempio di Papa Giovanni Paolo Secondo “le comunità cristiane hanno dato il loro contributo con la preghiera insistente e l’azione coraggiosa”. Bergoglio cita l’Enciclica Centesimus annus del 1991, nel quale il Papa polacco “evidenziava che un cambiamento epocale nella vita dei popoli, delle nazioni e degli Stati si realizza mediante una lotta pacifica, che fa uso delle sole armi della verità e della giustizia”.

La “non violenza” dice il Papa “è talvolta intesa nel senso di resa, disimpegno e passività”. “In realtà non è cosiì. La non violenza praticata con decisione e coerenza ha prodotto risultati impressionanti. I successi ottenuti dal Mahatma Gandhi e Khan Abdul Ghaffar Khan nella liberazione dell’India, e da Martin Luther King Jr contro la discriminazione razziale non saranno mai dimenticati. Le donne, in particolare, sono spesso leader della non violenza, come, ad esempio, Leymah Gbowee e migliaia di donne liberiane, che hanno organizzato incontri di preghiera e protesta (pray-ins) ottenendo importanti risultati in Liberia. Nel messaggio per la Giornata mondiale della Pace, Papa Francesco ha anche osservato che “la famiglia è l’indispensabile crogiolo attraverso il quale coniugi, genitori e figli, fratelli e sorelle imparano a comunicare e a prendersi cura gli uni degli altri in modo disinteressato e dove gli attriti o addirittura i conflitti” e ogni forma di violenza “devono essere superati non con la forza, ma con il dialogo, il rispetto, la ricerca del bene dell’altro, la misericordia e il perdono”.

“Dall’interno della famiglia, la gioia dell’amore si propaga nel mondo e si irradia in tutta la società”. Papa Francesco ricorda poi che “il Giubileo della Misericordia è stato un invito a guardare nelle profondità del nostro cuore e a lasciarvi entrare la misericordia di Dio. L’anno giubilare ci ha fatto prendere coscienza di quanto numerosi e diversi siano le persone e i gruppi sociali che vengono trattati con indifferenza, sono vittime di ingiustizia e subiscono violenza. Essi fanno parte della nostra ‘famiglia’, sono nostri fratelli e sorelle. Per questo le politiche di nonviolenza devono cominciare tra le mura di casa, per poi diffondersi all’intera famiglia umana”.