Parigi, l’ultima di Halter: “I terroristi vogliono che vinca Le Pen”

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Parigi, l’ultima di Halter: “I terroristi vogliono che vinca Le Pen”

21 Aprile 2017

“I terroristi vogliono far vincere Marine Le Pen. Ma né i terroristi né Le Pen alla fine vinceranno”. E’ questa l’ultima reazione di Marek Halter, uno dei maggiori intellettuali francesi, all’attentato di ieri a Parigi, in un’intervista a Repubblica. Solo qualche giorno fa il filosofo si era detto sicuro di un attacco a ridosso delle elezioni: “i terroristi vogliono far vincere Marine LePen, è evidente – rimarca -. La leader del Front National è idealmente il loro cavallo di Troia per infiltrare nella società francese l’odio, l’intolleranza, il razzismo”. L’intellettuale è un fiume in piena di contraddizioni e corbellerie.

“Le Pen vincerà sicuramente il primo turno, come presupponevano i sondaggi, ma al ballottaggio cadrà. Perché le nuove generazioni non lo permetteranno, come voi italiani siamo vaccinati contro il fascismo e soprattutto la Francia non è ancora diventata così razzista per permettere questo. Ma attenzione, potrebbe diventarlo se non agiamo in fretta e di conseguenza”. “Ed è per questo che io, a 81 anni, ho deciso di organizzare una grande marcia per la coesistenza e la tolleranza”: spiega che “cominceremo a Berlino ai primi di luglio per attraversare Molenbeek (Bruxelles), Tolosa, Nizza fino a Parigi, il 14 luglio. Saremo io, un centinaio di imam musulmani e altre autorità religiose”.

A giudicare dalle parole dell’intellettuale 2.0, il “nemico” non è mica l’islamismo radicale, quello che vuole la “sottomissione” e la distruzione del cristianesimo, con una ferocia che non abbiamo più parole per descrivere, ma molto più semplicemente chi osa opporsi e dissentire con le idee. E’ in questa ottica che leader di partito che intendono salvare una nazione finiscono al centro delle frustrazioni di opinionisti, intellettuali e giornalisti, di certo non meri qualunquisti, ma ben orientati ideologicamente.

Come si fa a mettere sullo stesso piano la furia omicida e la voglia di convincere i cittadini a votare in un certo modo? Come si fa a non rendersi contro che le affermazioni del “noto intellettuale” sono una mortificazione dell’intelligenza e di una fascia di elettori che democraticamente si riconoscono nel Front National? E’ questa, forse, la tolleranza, la democrazia, il dialogo, l’unità?

Se si può dirre, senza che nessuno salti dalla sedia, che l’applicazione pratica della filosofia sanguinaria dell’islam è funzionale alla vittoria della Le Pen, siamo davvero alla frutta. Per dire il meno.