Parisi, agita le acque in Fi: si è detto pronto alle primarie
14 Agosto 2016
Ha iniziato Renato Brunetta, ieri ha scandito i tempi Giovanni Toti, chiuderà Paolo Romani: guardano tutti male all’iniziativa prevista a Milano il 16 e 17 settembre. Stiamo parlando della convention che Parisi ha annunciato come il luogo dal quale partirà la ricostruzione del centrodestra perché “io voglio dare un contributo al rinnovamento di idee e persone. Tutti gli schieramenti sono ammaccati, bisogna rimettersi in gioco”.
Parisi si muove come chi si sente praticamente l’unico referente di FI in circolazione: “Molti nel partito mi dicono “non sappiamo più quale è la linea…”, e rivela che di tutte queste cose parla spesso a Berlusconi: “Gliele dico, certo, e poi glielo sto dicendo ora, sono in streaming…”.
I suoi avversari rispondono duramente. Toti: “Parisi? Non mi ha tolto un’ora di sonno. Chi si candida a governare deve stare tra la gente. Nel momento in cui il Pil si inchioda, sbarcano migliaia di immigrati e a Milano ci sono le tende in piazza, si assiste a un dibattito surreale su costituenti e convention”. E’ assurdo per Toti mettere in mano il progetto del nuovo partito a uno come Parisi che “non è nemmeno di FI“, il rischio è danneggiare tutti. Berlusconi, come nei giorni scorsi con Salvini, ha tentato di rassicurare: “Non è un’investitura, a Parisi ho affidato solo la due diligence del partito. Il nostro candidato lo sceglieremo con il coinvolgimento di tutti”.
L’ex premier insomma vedrebbe in lui una sorta di amministratore delegato, un super coordinatore, ma non il candidato premier, che è ancora da individuare. Un po’ tutti si domandano cosa accadrà alla convention di settembre cosa accadrà: ci sarà il Cavaliere, a battezzare da padre nobile quello che diventerebbe il suo delfino? O resterà fuori come tutti gli azzurri, con Parisi ad occupare tutta la scena? Può passare da una presenza, o assenza, il futuro di FI e di un centrodestra in cerca di nuovi assetti e a rischio di spaccature.
Intanto pare peraltro che il deputato di Scelta civica individuato nel 2013 da Luca Cordero di Montezemolo, “tradito” dallo sfaldamento del partito di Mario Monti, sosteneva tre mesi fa di “apprezzare l’ onestà e la qualità del pensiero” di Parisi, oltre che di ritenerlo un “ottimo manager” e di averne apprezzato “il lavoro in Confindustria digitale”.
Per quel che riguarda la finanza vera e propria, nel quartier generale dell’ ex candidato sindaco di Milano si lavorerebbe a convincere Guido Maria Breda, fondatore del Gruppo Kairos, scrittore, marito di Caterina Balivo e stimatissimo da Silvio Berlusconi, che ne ha sempre apprezzato l’immagine “fresca”.
A proposito di Berlusconi, anche la primogenita di Silvio, Marina, sta appoggiando la scalata al centrodestra del collega manager e infatti ha messo a disposizione i rapporti suoi e del gruppo per agganciare “facce nuove”.