Parla Draghi, Borse e spread nervosi. “Niente crescita con debito infinito”
08 Giugno 2013
di redazione
Parla Mario Draghi e spread e Borsa si irrigidiscono. E’ vero che l’eurozona potrebbe tornare a crescere nel 2014 e che la Bce è pronta a intervenire sui tassi (che per adesso restano invariati), ma le previsioni di draghi per il 2013 vedono un ulteriore peggioramento del Pil (meno 0,6%). Così lo spread sale a 282 punti e il Mib perde oltre 2 punti e mezzo. Il capo della Banca europea invita a non abbassare la guardia sul calo degli spread e a non abbandonare la strada del risanamento e della virtuosità finanziaria, convinto che: "Il risanamento di bilancio è inevitabile. Non può esserci crescita con una creazione infinita di debito, prima o poi si viene puniti ed è esattamente quel che è successo". E sulla "autocritica" del Fondo Monetario rispetto alla cura da cavallo imposta con l’austerity alla Grecia, il commento è netto: la Bce non viene criticata nel documento dell’Fmi e l’Europa non ha nulla da rimproverarsi. Fatto sta che i dati della Bce dicono che i prestiti concessi dalle banche italiane alle aziende sono scesi del 3,8% rispetto un anno fa e ancora peggio di noi fa la Spagna. Draghi parla anche di giovani e di lavoro: la flessibilità, dice, è stata "tutta scaricata sui giovani". Il mercato del lavoro "ha scaricato tutta la flessibilità sulle spalle dei giovani", che unita alla competizione nata dalla globalizzazione sono le due cause principali della disoccuppazione giovanile.