Parla la compagna di Karadzic: “siamo solo amici”

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Parla la compagna di Karadzic: “siamo solo amici”

27 Luglio 2008

Mila Cicak nega di essere stata la compagna di Radovan Karadzic nei suoi anni di latitanza e racconta come il mondo le sia crollato addosso quando ha scoperto che il suo amico, il medico Dragan Dabic, era in realtà il criminale di guerra più ricercato il mondo.

La madre single di 53 anni ha raccontato all’Associated Press "l’inferno" in cui è precipitata da quando le autorità serbe hanno annunciato la cattura del leader dei serbi di Bosnia, ricercato da 13 anni per genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità. Subito dopo l’arresto, sulle prime pagine dei quotidiani serbi è apparsa la fotografia di Karadzic in compagnia di Cicak. Da allora, la donna vive sotto l’assedio dei media nel suo appartamento a Zemun, un quartiere periferico di Belgrado. "E’ stato uno shock terribile – ha raccontato – ora sono in prigione, anche se non ho le sbarre alle finestre".

Dopo i primi giorni di shock, ora però la donna si dice pronta a denunciare i media. "Alcuni mi hanno persino accusato di aver nascosto Karadzic nel mio appartamento, di essere complice di un criminale di guerra – ha affermato – sono un agnello sacrificale, probabilmente marchiato a mia vita. Ma io sono una vittima innocente, usata per screditare quest’uomo e recidere i suoi legami con la famiglia". Cicak ci tiene a presentarsi come "una persona seria", che non avrebbe mai potuto mettere in pericolo la vita del figlio 26enne legandosi a un sospetto criminale.

Nei suoi anni di latitanza, Karadzic viveva facendosi passare per esperto di medicina alternativa, di cui è appassionata da anni anche Cicak, dopo essere andata in pensione. La donna ha raccontato di aver incontrato il medico Dragan Dabic diversi mesi fa proprio a un incontro dedicato a questa pratica medica e di essersi "subito interessata" a Dabic e alle sue pratiche basate sull’"energia del quantum umano", tanto da iniziare a lavorare con lui e a diventarne amica. "Ma non siamo mai stati amanti, non c’è mai stato alcun rapporto d’amore tra di noi", sottolinea la donna.

"Dabic è una persona vera, non ho mai dubitato della sua identità e della sua professionalità", ha aggiunto. All’Associated Press ha raccontato la vicenda di un bambino autistico di 4 anni curato insieme a Karadzic, portando il giornalista Ap anche a visitare il bambino e sostenendo che avrebbe mostrato segnali di miglioramento dopo tre mesi di trattamenti. Anche la famiglia del minore ha dichiarato di non aver mai pensato che Dabic fosse Karadzic. "Ma non ce ne importa, noi gli vogliamo bene lo stesso – ha detto il padre – per noi era un uomo buono".

Cicak si dice pronta a continuare a lavorare con il bambino, mentre non vuole pensare a Karadzic e al processo che lo attende all’Aia. "Non posso far combaciare le due personalità, quella di Karadzic e quella dell’uomo che ho conosciuto io – conclude – per me è una sola persona, il dottor Dabic. Credo completamente in lui".