Parmitano, intervista dallo Spazio. E lui fotografa la “sua” Sicilia
10 Giugno 2013
di redazione
Fotografa la sua Sicilia e in rete spopola l’immagine d’argento dell’isola circondata dal mare. Luca Parmitano parla ancora dalla stazione orbitante, "Mi sono girato ed era lì, mi ha molto sorpreso". "Nello spazio mi sento a casa", ha detto ma "mi manca il caffé ristretto". La missione "Volare" lo vede come protagonista, in orbita fino a novembre prossimo. E in attesa della prima passeggiata stellare. "Sono molto emozionato all’idea di compiere le due attivita’ extra veicolari, le passeggiate spaziali". Le sue parole segnano la storia dell’aereospazio italiano: "Ci vorrebbe un poeta oppure uno scrittore per spiegare tutto quello che si prova," ha spiegato Parmitano che sta lavorando in modo alacre con il resto dell’equipaggio, per tenersi in forma con gli esercizi e dedicarsi agli esperimenti e alla manutenzione della stazione. "Lo Spazio è il nostro futuro e di questo prima ce ne rendiamo conto meglio è. Per utilizzare meglio la Stazione dobbiamo superare questa fase quasi sperimentale", dice. La mancanza di gravità? "Bisogna solo stare attenti a dove si agganciano gli oggetti perché è molto facile perderli senza punti di riferimento". Del nostro Pianeta Parmitano dice: "In questo periodo, nel quale siamo costantemente illuminati possiamo vedere lo spettacolo della luminescenza notturna, che non avrei potuto immaginare nemmeno nei sogni. Affacciarsi alla Cupola, la grande finestra costruita in Italia come circa il 50% della stazione orbitale, è un’emozione unica: si ha il senso di fragilità del pianeta, con la sua atmosfera sottile, e dell’ incredibile bellezza di questo gioiello sospeso nel velluto nero dello spazio". Parmitano, 36 anni, è partito dal cosmodromo di Baijknour in Kazakistan, la stessa base dove agli inizi degli anni Sessanta partì il primo cosmonauta della Storia.