Parola d’ordine: occupazione. Al via il progetto “Credito d’imposta per l’occupazione”

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Parola d’ordine: occupazione. Al via il progetto “Credito d’imposta per l’occupazione”

02 Luglio 2012

Parola d’ordine: occupazione. Che fa rima con incentivi, con imprese, e che apre una cassaforte preziosa, quella del futuro. Prima c’era stato ‘Lavorare in Abruzzo 2′, subito dopo ‘Giovani (in)determinati’. E adesso una nuova combinazione. A pronunciarla è sempre l’assessorato al Lavoro della Regione Abruzzo, che mette a segno un altro colpo importante, con la pubblicazione, questa mattina, di un avviso relativo al progetto speciale “Credito d’imposta per l’occupazione” programmato nel Piano Operativo del Fondo Sociale Europeo Abruzzo 2007/13.  

Il che, tradotto in termini pratici, significa mettere a disposizione delle imprese abruzzesi 4 milioni di euro di incentivi per l’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati. “Nel solo 2012 – spiega l’assessore Paolo Gatti – abbiamo già messo a disposizione delle imprese dell’Abruzzo ben 24 milioni di euro per incentivare all’assunzione a tempo indeterminato tutte le tipologie di lavoratori, prima con ‘Lavorare in Abruzzo 2′, poi con ‘Giovani (in)determinati’ e adesso con ‘Il Credito d’Imposta’.

Si tratta di risorse destinate ad abbattere la precarietà del lavoro giovanile e femminile – ha aggiunto Gatti -, a dare un’opportunità di reinserimento agli uomini e alle donne, anche over 55, espulsi dal mercato del lavoro. Non abbiamo lasciato nessuna categoria di lavoratori scoperta dalla possibilità di usufruire di incentivi per poter cogliere l’opportunità di un lavoro solido e stabile. Sono fiducioso che le imprese abruzzesi possano rispondere in modo positivo, come fatto con ‘Lavorare in Abruzzo 2′, anche a questo avviso che dimezza il costo lavorativo dei neo assunti per 12 o 24 mesi, a seconda delle categorie incentivate. La Regione e le forze sociali stanno concordando insieme una serie di interventi e politiche concrete per fronteggiare la crisi. Abbiamo a disposizione munizioni limitate, – ha concluso l’assessore – ma stiamo scegliendo bene quando sparare e dove mirare per abbattere i mostri del lavoro precario e della disoccupazione".

Esempi da prendere a modello e che aprono una spiraglio sulla ripresa economica, della Regione ma anche dell’Italia. Soprattutto se, come riportato oggi sul quotidiano La Stampa, il nostro, rischia di essere un Paese in cui si investe troppo poco sulla formazione, in un momento in cui, invece, questa dovrebbe rappresentare una delle leve principali per la ripresa.