Partiti, Idea: Riforma è “cosa loro”, Pd non vuole regole su primarie

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Partiti, Idea: Riforma è “cosa loro”, Pd non vuole regole su primarie

Partiti, Idea: Riforma è “cosa loro”, Pd non vuole regole su primarie

06 Aprile 2016

“La riforma dei partiti è ‘cosa loro’: il dibattito in corso alla Camera è stato blindato, reso inaccessibile alle forze di opposizione a tal punto che in Commissione fino ad oggi è stata consentita la congiunzione dei soli progetti di legge provenienti dalla maggioranza. Come movimento ‘Idea’ abbiamo depositato un testo di attuazione dell’articolo 49 della Costituzione ma è stato impedito che venisse abbinato agli altri e preso in considerazione nell’iter parlamentare. Il problema non è solo formale: è sostanziale e politico, e ha delle ragioni ben precise”. Lo denunciano in una nota congiunta il presidente di ‘Idea’, Gaetano Quagliariello, e i deputati del movimento Vincenzo Piso, Eugenia Roccella e Guglielmo Vaccaro.

“Il problema è che, accanto ad altri aspetti ­- incalzano i parlamentari di ‘Idea’ -, il cuore del nostro testo prevede una regolamentazione delle elezioni primarie la cui applicazione impedirebbe gli scandali ai quali abbiamo assistito nelle ultime settimane: i cinesi di Milano, le schede bianche di Roma, i soldi fuori dai seggi di Napoli. Il Pd renziano, sotto il ferreo controllo del capogruppo in commissione Emanuele Fiano, vuole a tutti i costi tenere le primarie fuori dalla riforma dei partiti. Aprire la discussione a un testo come il nostro, che alla disciplina delle primarie dà grande importanza, renderebbe l’operazione più complicata. Il disegno è evidente: altro che articolo 49, le regole devono essere quelle che vigono nel Pd renziano. Il rischio – affermano ancora Quagliariello, Piso, Roccella e Vaccaro – è che la blindatura trasformi la discussione sui partiti in un fatto tutto interno al sistema Pd, per impedire da un lato che regole trasparenti consentano a candidati ‘non ortodossi’ di affermarsi alle primarie, e per tentare dall’altro invece di restringere il campo democratico in occasione delle elezioni vere e proprie”.

“Di fronte  a questo quadro preoccupante per lo stato della democrazia – concludono i parlamentari di ‘Idea’ – non arretreremo di un millimetro: rilanciamo il nostro appello per una regolamentazione delle primarie, aggiungeremo oggi stesso la presentazione di un disegno di legge sulla trasparenza e il rigore per quanto riguarda le fondazioni, per distinguere quelle vere dalle scatole vuote che servono solo a drenare surrettiziamente soldi per la politica e i politici, e continueremo a denunciare ogni manovra che impedisca al nostro Paese di progredire sul fronte delle regole”.