Partiti, stop al finanziamento. Ma l’antipolitica non lo capisce
31 Maggio 2013
di Ronin
Questa storia dell’abolizione del finanziamento pubblico sostituito dal contributo volontario ai partiti (o allo Stato) dimostra solo una cosa. Che agli italiani che passano metà della loro esistenza sul web e l’altrà meta sul telefonino puoi proporgli di tutto, pure di scegliere se dare o meno i loro soldi alle forze politiche, ma il risultato è sempre lo stesso. Bestemmiano, accusano, non approfondiscono un tubo né gli frega altro se non dire che i politici rubano. L’ultimo provvedimento preso in Cdm diventa subito una "legge truffa". E’ sufficiente dare un’occhiata ai social network di qualche parlamentare per accorgersene e c’è l’imbarazzo della scelta.
"Papponi", "mezze misure", "casta", "schifo", "vergognatevi". Occhio, perché i commenti dei soloni non vengono solo da grillini abbruttiti da anni di antipolitica, ma anche da elettori di centrodestra o di centrosinistra, che invece di apprezzare una novità subito gridano allo scandalo, alla ruberia, tirano fuori i suicidi e le tragedie provocate dalla crisi, in una bailamme che sinceramente ha stufato ma chissà per quanto tempo ancora continuerà. Il 2 per mille che adesso i cittadini potranno decidere se versare o meno dalla loro dichiarazione dei redditi? "Prelievo forzoso".
E ovviamente tutti a bastonare quel comma per cui, se uno non esprime la propria scelta, il 2 per mille finisce in un fondo per i partiti stessi. Stessa retorica anticristiana, "anche la Chiesa ci deruba così". Verrebbe da chiedersi perché i commentatori si adirano tanto se c’è libertà di scelta. Il "silenzio assenso" vuol dire appunto che se non decidi sono fatti tuoi. Se uno non esercita il suo diritto è colpa della casta? Certo, era tutto organizzato! E’ una cospirazione! "Scommettiamo? Il provvedimento cadrà in parlamento", scrive qualcun altro. "Sfacciati", "questa legge non avrà effetto immediato".
L’impressione è che il web ormai sia solo una polveriera di cui non vale la pena curarsi se non per farsi quattro risate, perché l’unica cosa che produce è astio, ignoranza, prevenzione assoluta. Speriamo vivamente che a qualcuno nel Palazzo non venga in mente di far decidere a (questi) italiani sul futuro del nostro Paese con strumenti di democrazia diretta tipo Internet. L’intelligenza medio-bovina degli utenti provocherebbe solo altri guai, e ne abbiamo già abbastanza.
"Abolite il finanziamento e datelo subito alla famiglie disperate che hanno perso il lavoro", scrive ancora qualcun altro, e viene da sorridere davanti a frasi come queste. Perché in fondo, sotto sotto, raschiando il dissenso (chiamarlo così è nobilitarlo), il sogno di chi rampogna e si erge ad alfiere della morale è sempre e solo quello: dateci soldi, finanziate noi, fateci fare un’altro giro di cassa integrazione, un altro favore mascherato da welfare solidale, e magari allora sì che vi diremo grazie cari e finalmente la politica avrà ritrovato un senso. "Siete delle merde", conclude il più poetico di tutti, ispirato certamente da miss scontrino perso deputata cittadina Lombardi.