“Pasqua e natale sono feste stupide. Le donne europee sono alcolizzate”, in Inghilterra questo insegnano le famiglie musulmane alle ragazze cristiane in affido

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“Pasqua e natale sono feste stupide. Le donne europee sono alcolizzate”, in Inghilterra questo insegnano le famiglie musulmane alle ragazze cristiane in affido

28 Agosto 2017

Più di dieci anni fa, a Gateshead, vicino Newcastle, una famiglia a cui per anni il Comune aveva concesso minori in affido è stata immediatamente cancellata dalla lista dei servizi sociali per le adozioni temporanee quando si è venuto a sapere che la ragazza musulmana che viveva con loro si era convertita al cristianesimo. Decisione inamovibile, quella delle autorità locali, che avevano incolpato gli affidatari di non essere riusciti a distogliere la giovane, all’epoca sedicenne, dall’idea di battezzarsi. A Londra, oggi, succede esattamente il contrario: una bambina di appena cinque anni, cristiana, viene data per sei mesi in affidamento a due famiglie musulmane, di quelle dove le donne indossano il burka o il niqab, la lunga tunica nera che le copre dalla testa ai piedi lasciando uno spiraglio solo per gli occhi. Appena entrata in casa, alla piccola è stata tolta la croce che portava al collo.  

Due pesi, dunque, due misure? Se la storia di Gateshead è ingiusta, quella londinese è anche crudele. I dettagli di quanto avvenuto li ha raccontati al Times, in anonimato, un addetto dei servizi sociali di Tower Hamletr (nella foto), il distretto che ha autorizzato l’affidamento nonostante la forte opposizione della famiglia di origine. Nella sua nuova casa, la bambina piange, è molto provata, lamenta che non capisce i suoi affidatari perché non parlano inglese. Le hanno proibito di mangiare il suo piatto preferito, la pasta alla carbonara, perché condita con la carne di maiale, che è bandita dalla religione musulmana. Le hanno poi spiegato che dovrà imparare l’arabo e tenere bene a mente due-cose-due: “Pasqua e Natale sono feste stupide”, così come, “stupide”, oltre che alcolizzate, sono le donne europee.

Non è una bella storia di culture che si incontrano, questa, e neppure un bell’esempio di accoglienza nelle diversità. Quelle parole e quei gesti possono aver fatto molto male alla bambina, forse anche più di uno schiaffo. A Londra si parla di uno scandalo: la decisione del distretto di Tower Hamletr non è soltanto senza senso e dannatamente provocatoria ma anche fuorilegge poiché sono le stesse norme inglesi a specificare che la scelta della famiglia affidataria debba avvenire tenendo conto della religione, della razza e del background linguistico e culturale a cui il minore appartiene. I dirigenti del Comune non vogliono commentare il caso e, soprattutto, preferiscono  non dire esattamente quanti altri casi di affidamento “cross-culturale” hanno gestito. Qual è il problema? Perché non far sapere all’opinione pubblica che tanti bambini musulmani, per esempio, hanno trovato amorevoli famiglie cristiane disposte ad accoglierli?