Patto per l’Abruzzo, una firma storica per il rilancio della Regione
14 Aprile 2011
di V. F.
Solo un punto di partenza, certo, e non un obiettivo raggiunto. Ma le parole “condivisione”, “competitività”, “scelte strategiche” sono ormai scritte, nero su bianco, e soprattutto rappresentano una promessa che, per la prima volta nella storia dell’Abruzzo, è stata reciprocamente scambiata tra mondo della politica, dell’imprenditoria e della società.
Il motore dello sviluppo è partito. L’automobile del futuro è già in cammino, dopo che nell’autunno scorso aveva acceso i motori. Un riscaldamento ben calibrato, dunque, per prepararsi a un viaggio che non terminerà certo a breve. Ieri il taglio del nastro, con la storica firma del Patto per lo Sviluppo. E’ un accordo senza precedenti quello firmato nel corso della mattina nell’Auditorium Petruzzi, che, nato nelle menti del mondo del lavoro e del sindacato ha conquistato la politica tanto da diventare il manifesto programmatico dell’Abruzzo del futuro.
Lo ha spiegato bene il presidente della Regione, Gianni Chiodi, il primo ad apporre la firma sul Patto: “E’ una giornata estremamente significativa per l’Abruzzo – sono state le sue parole – e la straordinaria valenza di questo passaggio è testimoniata soprattutto dal coinvolgimento di tutti gli agenti sociali, opposizione compresa. Quando le questioni sul tappeto sono talmente complesse da superare di gran lunga la durata di un mandato elettorale, è opportuno che certi processi vengano condivisi a tutti i livelli”.
Accanto al governatore, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione e il capogruppo dei Consiglieri regionali del Pd, Camillo D’Alessandro. Tutti d’accordo sulla necessità di instaurare un nuovo clima e un nuovo metodo di lavoro, fondato sull’accordo tra le parti e sulla condivisione di scelte strategiche e priorità.
Soddisfazione anche nelle parole del presidente di Confindustria, Mauro Angelucci, che ha parlato di “momento significativo e storico”. E ha aggiunto: “Siamo contenti della prova di responsabilità data sia dal governo regionale che dall’opposizione. Sono ottimista per natura e credo che questa alleanza porterà ad ottimi risultati”. Puntare dritto alle priorità, è dunque il monito di Confindustria, “senza fare elenchi della spesa”, ma “andando avanti con le riforme e nel più breve tempo possibile”.
Ma quali sono più nello specifico gli obiettivi di questo importante accordo? Il Patto si propone di risanare, riformare, sviluppare e ricostruire il tessuto economico della Regione, coniugando le azioni con un federalismo solidale e responsabile. Punto fondamentale è la promozione di un nuovo metodo di confronto e di dialogo sociale, attraverso l’applicazione della condivisione. Tra le finalità del Patto, inoltre, ci sono la promozione della competitività del sistema delle imprese, la crescita di un’occupazione qualificata, il benessere dei cittadini e dei lavoratori. Ma tra gli intenti principali c’è senza dubbio quello di creare le condizioni per un’alleanza tra mondo istituzionale e politico, territorio, forze sociali e imprese. Questo per giungere alla creazione di un vero e proprio “Sistema-Regione”, condizione indispensabile per competere negli scenari attuali. Globalizzazione e federalismo, infatti, rappresentano oggi le due facce di una stessa medaglia al cui interno l’Abruzzo può e deve mantenere la propria identità ed autonomia politica.
Innovativo anche l’approccio sociale di questo accordo che mira a rimuovere le cause di marginalità ed esclusione, favorendo l’integrazione e la coesione sociale. E ancora, “rilanciare la modernizzazione dell’assetto normativo, amministrativo, fiscale, infrastrutturale e dei servizi” ma soprattutto “realizzare sulla base del principio di sussidiarietà, un effettivo utilizzo delle competenze e delle risorse presenti sul territorio regionale”.
Passando ai dettagli tecnici, il Patto per lo Sviluppo verrà attivato attraverso due strumenti principali: la Consulta regionale per lo sviluppo e l’Unità per le aree e le situazioni di crisi.
Serrata, infine, la tabella di marcia. Entro sabato 30 aprile saranno costituite la Consulta e l’Unità. Sarà quindi creato il Focus delle Grandi imprese e della Piccola e media impresa e sarà istituita “Fabbrica Abruzzo”, un progetto che mira ad acquisire e poi a raccogliere in un unico quadro di riferimento le più importanti iniziative industriali di immediata “cantierabilità” presenti sul territorio.
Fissata al 15 maggio, invece, la firma dei Protocolli con gli Enti locali, le Università, la scuola, le Camere di Commercio ed il sistema bancario. Ma non è tutto, perché già giovedì prossimo, 21 aprile, il governatore Gianni Chiodi e l’assessore Alfredo Castiglione, sottoscriveranno a Pescara con il ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani, l’Accordo quadro “Abruzzo 2015” relativo alle reti d’impresa per l’innovazione e la competitività territoriale.